Potrebbe infatti verificarsi che, al fine di preparare i terreni per la semina, si ricorra alla pratica di bagnare superficialmente i terreni, fortemente induriti dalle alte temperature; una pratica che, seppur non vietata, causerebbe un “improprio” consumo di acqua che verrebbe in tal modo sottratta all’irrigazione, che considerando la estrema variabilità climatica, potrebbe risultare carente nei momenti di massimo utilizzo per le colture in campo.
Dunque una richiesta, quella del Consorzio di Bonifica, assolutamente condivisibile secondo Coldiretti che fa appello al buon senso degli agricoltori ad operare con il massimo senso di responsabilità nell’utilizzo razionale di un bene prezioso, quale è l’acqua, al fine di garantire le produzioni nei momenti di maggiore necessità idrica.
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