Antonello Barone: “Il diritto internazionale è morente. Torna l’era della Supremazia”
“Chi detiene la supremazia nel tempo presente? E cosa intendiamo per supremazia? Nell’era del declino della globalizzazione chi può arrogarsi la condizione di essere supremo, ovvero di detentore dell’autorità, del dominio, di una influenza incontestata. Chi è sopra a chiunque altro? La supremazia della legge e dei parlamenti è in crisi. La supremazia di chi esercita la giustizia è in crisi. Si torna alle lezioni di Tucidide e Platone? Davvero vige la regola più forte? “La forza stabilisce ciò che è giusto”, ovvero è solo il potere dettato dall’autorità coercitiva o militare a reggere le sorti dell’umanità. E senza un nemico è quasi inutile esercitare quel potere? In un attimo la supremazia ideologica divine supremazionismo. Quando un gruppo – di genere, etnia, religione – si sente superiore a tutti gli altri e per questo motivo è destinato a dominare. Un’idea che ha corrotto il pensiero politico dell’uomo nel corso della storia e alimentato numerosi sistemi oppressivi, tra cui il maschilismo, il razzismo istituzionalizzato e altri fenomeni autoritari e oggi torna sulla scena del dibattito politico mondiale. IL festival del Sarà si interrogherà su questi temi, partendo da un luogo, il CIID, di Bergamo dove si cerca invece di insegnare la cooperazione fra talenti provenienti da tutti gli angoli del mondo”.
Simona Maschi: “Felice di ospitare il Festival del Sarà che affronta temi urgenti e importanti per il nostro futuro. Al Ciid cerchiamo talenti internazionali per migliorare il mondo”
“Sono molto felice di ospitare il Festival del Sarà nel Monastero di Astino, che è anche la sede del CIID, un luogo dove ci si occupa di innovazione. Una innovazione che parte sempre dalla volontà di creare un impatto positivo per le persone e per il pianeta. In particolare siamo in un monastero, un posto davvero magico, dove grazie al supporto della Fondazione Mia e al patrocinio del Comune di Bergamo sono sicura che passeremo una bella giornata continuando le conversazioni e i temi importanti quanto urgenti che il Festival del Sarà affronta. Ospitare il Festival ci consente anche di ricordare che sono aperte le ammissioni al corso annuale del CIID. Cerchiamo sempre e solo grandi talenti in ogni settore, volenterosi di cambiare il mondo in meglio. Desideriamo progettare futuri in cui valga la pena vivere, pensando alle generazioni future”.
La storia del Ciid – Copenhagen Institute of Interaction Design
Il Ciid è stato fondato circa 20 anni fa in Danimarca da Simona Maschi. Docente nel centro Interaction Design Institute di Ivrea diretto da Franco Debenedetti ai tempi della guida di Colonnino in Telecom Italia, Simona Maschi ne ha raccolto il testimone ideale creando uno spin-off una volta che la realtà creata da Telecomitalia e Olivetti sfumò. La scuola di Ivrea è stato un luogo di eccellenza dove l’Italia ha intuito per prima nel mondo l’importanza di sviluppare le tecnologie digitali e applicarle nell’impresa. Quel luogo di innovazione, creato sulle orme del pensiero di Olivetti, è stato fonte di ispirazione per Simona Maschi che ha deciso di costruire un nuovo hub internazionale di menti creative e strategiche, che mette al centro la passione per le persone, la natura e la tecnologia. Dopo anni di successi, nel 2019 il governo danese ha deciso di restringere le politiche di concessione dei visti per gli studenti internazionali non Europei e di introdurre l’obbligo quasi esclusivo dello studio accademico in lingua danese, di fatto riducendo l’uso della lingua inglese. Il senso etico della scelta di Simon Maschi è stato quello di rinunciare alla scelta ‘commerciale’ di accogliere solo studenti Europei, ma di mantenere la natura internazionale e cross-culturale del Ciid, che è l’essenza stessa della scuola e della sua capacità di formare leaders che abbracciano l’idea di essere parte di un unico eco-sistema globale. Alla luce di queste scelte il Ciid non ha inteso proseguire la sua missione in Danimarca. Nonostante una mobilitazione spontanea di ex alunni, che ha coinvolto le principali aziende tecnologiche del mondo (LEGO, Unity Technologies, Facebook, Instagram, Apple, Zoox e Google), le quali hanno scritto autonomamente al governo danese nel tentativo di eliminare le condizioni che avrebbero costretto il centro ad abbandonare il Paese, la scelta nazionalistica del governo ha prevalso.
Così Simona Maschi ha cercato una nuova casa. E l’ha trovata, grazie alla lungimiranza dell’allora sindaco di Bergamo, l’europarlamentare Giorgio Gori, in Italia. Un monastero ai piedi della Città Alta è stato completamente ristrutturato e rigenerato per ospitare le attività del CIID grazie all’impegno della Fondazione MIA di Bergamo e di altre imprese del territorio. Il monastero ospita studenti da tutto il mondo ed è il punto di riferimento culturale di una comunità di oltre 2.000 talenti che oggi hanno responsabilità manageriali nelle aziende più importanti del pianeta. Importante anche la scelta di Banca Intesa Sanpaolo di concedere a tutti gli studenti un prestito d’onore senza garanzie per finanziare il corso di studio e la vita a Bergamo.
La storia del CIID per la comunità di Bergamo è particolarmente significativa, soprattutto in un momento nel quale i leader di Stati, che della capacità di accogliere talenti hanno fatto un elemento di competitività sociale ed economica, hanno deciso di costruire recinti stretti, soffocando lo spirito dell’accademia autonoma, che si è sempre fondata sulla contaminazione e il confronto di studenti provenienti da tutto il mondo. La storia del CIID, che ha trovato in Italia il suo luogo ideale dove proseguire la propria missione, ci ispira come felice esempio da divulgare per rafforzare quel messaggio di inclusione, apertura, libertà dell’accademia come motore di progresso e rimozione delle diseguaglianze, che la Presidenza della Repubblica più volte ha lanciato e difeso.
Ammissioni al Ciid aperte per i corsi annuali di settembre e gennaio 2026
Il CIID accetta candidature da tutto il mondo e con qualsiasi background. È necessario essere curiosi e creativi, capaci di lavorare in team, entusiasti del design e desiderosi di lavorare in un ambiente interdisciplinare. Soprattutto, è necessario essere motivati a utilizzare il design di prodotti e servizi digitali per ottenere un impatto positivo. Il CIID si impegna sull’ampio potenziale del design e della tecnologia, per garantire che il programma di Interaction Design abbia un gruppo eterogeneo di 18-24 partecipanti. Persone interessate ad immergersi in un ambiente di apprendimento esperienziale, disposte a condividere le proprie conoscenze e a spingersi oltre i confini del pensiero attuale. Ci sono opportunità di borse di studio al 100%: una fantastica opportunità per i talenti creativi di prosperare in un ambiente vivace e multiculturale grazie alla Compagnia delle Opere di Bergamo. I candidati non sono tenuti a presentare domande separate per le borse di studio. L’idoneità alla borsa di studio sarà invece determinata in base alla domanda ufficiale IDP, che include un saggio, un portfolio, un CV e lettere di raccomandazione.
Interaction Design Programme – Il supporto di Intesa San Paolo per gli studenti italiani: il prestito d’onore
Immaginate di trascorrere un anno della vostra vita insieme a persone provenienti da tutto il mondo, con diversi background professionali, e docenti esperti di innovazione, design e tecnologie digitali. Immersi in un ambiente di apprendimento pratico e creativo, tra corsi di physical e spatial computing, tra progetti con aziende e laboratori di biomimetica, per creare soluzioni ispirate dalla natura, imparerete a progettare prodotti, servizi ed ambienti con le più avanzate tecnologie digitali, diventando Interaction Designers.
Tutto questo, e molto di più, è l’Interaction Design Programme (IDP), il corso annuale master level di fama mondiale del Copenhagen Institute of Interaction Design (CIID). “Per Merito” è un programma supportato dal Fund for Impact creato dal Gruppo per promuovere l’inclusione creditizia ad alto impatto sociale e per favorire l’emancipazione formativa. Al termine del percorso di studi e per i due anni successivi, si attiva un “periodo ponte” al termine del quale ha inizio la restituzione del prestito che può avere una durata fino a 30 anni. In caso di estinzione anticipata, Intesa Sanpaolo non applica costi aggiuntivi a quelli del finanziamento.
Per ulteriori informazioni sulle iscrizioni visitate https://www.ciid.dk/idp-admissions.
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