Sebbene a livello nazionale il numero dei fallimenti negli ultimi due anni non sia particolarmente elevato – fa sapere la Cgia – “il rischio che dal prossimo autunno torni ad aumentare in misura preoccupante è alquanto probabile. Tra il deterioramento del quadro economico generale, ascrivibile al caro energia/carburante e all’impennata dell’inflazione – spiega l’associazione degli artigiani – l’impossibilità di cedere i crediti acquisiti con il superbonus 110 per cento e i mancati pagamenti della Pubblica Amministrazione (PA) nei confronti dei propri fornitori, molte attività commerciali e produttive rischiano di dover portare i libri in tribunale. Con una specificità tutta italiana: per molte di queste imprese la chiusura definitiva non sarà causata dall’impossibilità di pagare i propri debiti, ma per crediti inesigibili, ovvero per insolvenze in grandissima parte imputabili alle inadempienze della Pubblica Amministrazione”.
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