Già insignita in precedenza dell’onorificenza di Cavaliere, la Prof.ssa Martusciello non ha mai considerato quel riconoscimento un traguardo, bensì uno stimolo a proseguire con maggiore slancio nel proprio impegno quotidiano. Negli anni successivi, ha preso parte a numerosi progetti formativi, sperimentazioni didattiche e incontri istituzionali, con l’intento di innovare la scuola e renderla sempre più aderente ai bisogni autentici delle persone. Convinta che l’educazione sia un potente strumento di trasformazione individuale e collettiva, ha elaborato una proposta pedagogica centrata sull’unicità di ogni essere umano.
La docente crede fermamente che ogni studente porti con sé una storia, un mondo interiore da comprendere, rispettare e valorizzare. Per questo si impegna a superare le apparenze, a sospendere il giudizio, a contrastare i meccanismi inconsapevoli come l’effetto alone o il pregiudizio di conferma, che possono compromettere i percorsi educativi.
Nel suo agire educativo, la Costituzione italiana rappresenta la bussola etica e civile. L’articolo 3, in particolare, costituisce per lei un imperativo quotidiano: rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona. Convinta che la scuola debba essere un laboratorio di cittadinanza attiva, la Prof.ssa Martusciello ha fatto proprie le parole di Don Milani, assumendo l’impegno di promuovere equità, giustizia e inclusione.
Un’esperienza particolarmente significativa nel suo percorso professionale è stata quella vissuta in un istituto penitenziario di alta sicurezza, dove ha potuto constatare il potere rigenerativo della cultura e dell’istruzione. Anche nella scuola ordinaria, ogni gesto di fiducia, ogni talento riscoperto, ogni parola capace di accendere speranza rappresentano per lei una conquista che dà senso al mestiere dell’insegnare. Le lettere e i messaggi ricevuti nel tempo dagli ex studenti sono la conferma più autentica che docere significa davvero “lasciare un segno”.
Per la Prof.ssa Martusciello, il rapporto con gli studenti è tra le esperienze più profonde e trasformative della vita. Convinta che “le parole insegnano, ma gli esempi trascinano”, fonda la sua azione su una pedagogia dell’esempio, basata su coerenza, empatia e testimonianza. I giovani, afferma, non cercano maestri perfetti, ma adulti credibili, capaci di esserci con autenticità e verità. Si riconosce pienamente nell’insegnamento di Sandro Pertini: “I giovani non hanno bisogno di prediche, ma di esempi di onestà, coerenza e altruismo”.
Nel suo cammino, la docente ha incontrato “maestri” che hanno lasciato un’impronta indelebile: dalla maestra dell’infanzia Elena Di Genova, che le ha trasmesso rispetto e delicatezza, alla maestra Maria Laurella, che le ha insegnato il senso del dovere; dalla prof.ssa Giuliana D’Aquila, che ha nutrito la sua passione per il latino e la letteratura, ad autorevoli personalità come Anna Paola Tantucci e Luciano Corradini, fari del suo percorso pedagogico e civico.
Ha inoltre avuto la fortuna di lavorare con dirigenti scolastici capaci di valorizzare il corpo docente e promuovere un clima autentico di corresponsabilità. Ammira in particolare coloro che vivono la scuola come una comunità viva.
Oltre alle conoscenze disciplinari, ciò che la Prof.ssa Martusciello desidera trasmettere ai suoi studenti è un patrimonio di valori. L’educazione civica, per lei, è un laboratorio permanente di umanità, dove si impara a pensare, a scegliere, a prendersi cura degli altri.
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