La CISL denuncia Poste per condotta antisindacale

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CislCAMPOBASSO – Lo scorso 9 luglio, con una nota a firma del Segretario Aggiunto della SLP-CISL Abruzzo Molise Antonio D’Alessandro, l’Azienda Poste Italiane è stata diffidata dal disporre la trasferta di tre portalettere dalla provincia di Campobasso alla provincia di Isernia, provvedimento adottato per il periodo dal 10/07/2017 al 15/09/2017 (circa due mesi).

Tale diffida si è resa necessaria poiché le carenze di personale in provincia di Isernia non risultano essere temporanee bensì strutturali. Il 10 luglio è intervenuta sull’argomento anche la Segreteria Nazionale, richiedendo, con nota prot. N. 121063, la sospensione del provvedimento. Tuttavia l’Azienda postale, non curante della diffida del Sindacato, il 12 luglio ha comunicato che l’azione intrapresa è coerente con le norme di legge e del CCNL.

Il Sindacalista della CISL, Antonio D’Alessandro, con una nota successiva, intimava all’Azienda di rivedere la propria posizione chiedendo, nel rispetto di quanto sottoscritto tra le parti, che vi fosse una revoca immediata del provvedimento di trasferta dei colleghi al di fuori della provincia di applicazione affermando che, in caso contrario, sarebbe venuta meno la credibilità dell’Azienda rispetto a quanto in precedenza sottoscritto negli accordi con le parti sociali.

Si sarebbe inoltre concretizzata una palese volontà aziendale di incentivare situazioni conflittuali. Quindi, constatata la circostanza per cui la dirigenza di Poste non ha fornito alcuna risposta, nemmeno ai rappresentanti dei lavoratori, ieri D’Alessandro ha firmato il mandato all’Avvocato Nicola Mancini di procedere con una condotta antisindacale.

“Le violazioni degli accordi presi risultano evidenti – ha affermato l’Avvocato Nicola Mancini – e, inoltre, non vi è dubbio che le disposizioni di servizio assunte da Poste Italiane rischiano di screditare l’attività sindacale. Pertanto – ha precisato l’avvocato Mancini – il mancato rispetto degli accordi danneggia ingiustificatamente le prerogative sindacali, con danno all’immagine delle organizzazioni sindacali stesse. Per queste motivazioni il Sindacalista della CISL ha ritenuto opportuno chiedere l’applicazione dell’articolo 28 della Legge 300 del 1970”.