Si tratta della ricercatrice di Campobasso che, da precaria, ha contribuito, lavorando in un team ‘rosa’ con altre due colleghe, a isolare il Coronavirus allo Spallanzani di Roma, dove poi è stata assunta lo scorso 13 febbraio “in considerazione della vocazione per la ricerca piuttosto che per l’assistenza, nonche’ per la lodevole attivita’ professionale che ha assicurato nell’ambito dell’emergenza sanitaria attuale di rilevanza nazionale e internazionale”.
Prima dell’assunzione, la Colavita aveva un contratto di collaborazione presso il laboratorio di Virologia e Biosicurezza. Aveva partecipato a progetti di sicurezza e cooperazione allo sviluppo in Sierra Leone nel laboratorio installato presso il ‘Princess Christian Maternity Hospital’ di Freetown.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Molise News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Pubblicità - Contatti - Privacy Policy - Cookie Policy