La storia di Joa Santone, giocò nel 1926 nella National Football League (NFL)

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L’atleta era molisano. Nacque in provincia di Campobasso nel 1893

CAMPOBASSO – La National Football League (NFL) è la maggiore lega professionistica nordamericana di football americano. Sono davvero pochi gli italiani che, negli anni, vi hanno giocato: appena 14. Il primo, nello stesso anno altri due italiani, fu il molisano Giuseppe “Joe” Santone. Era nato in provincia di Campobasso il 1 ottobre del 1893. Vita dura, tanto lavoro e poche soddisfazioni e allora il padre decise, insieme alla famiglia, di ricorrere il “sogno americano”.

La famiglia Santone giunse negli Stati Uniti nel 1906. Il padre trovò lavoro nelle ricche miniere del Connecticut. Il piccolo Giuseppe, oramai per tutti “Joe”, studiò in una scuola pubblica e grazie ad un sacerdote, che ne intuì le doti, scoprì il football americano. “Joe” alla straordinaria resistenza fisica, forgiata in Molise dove da piccolissimo aveva già conosciuto il duro lavoro dei campi, univa una indubbia predisposizione per questo sport. Lavorava e quando poteva giocava. Entrò a far parte di diverse squadre minori dove eccelleva sempre. Questo ragazzone di 80 chili era davvero un portento. Continuò a faticare, per qualche tempo conobbe anche “l’inferno della miniera”, e ad eccellere nelle serie minori. Poi un giorno, aveva oramai 33 anni, fu notato da un osservatore degli “Hartford Blues”.

Si era infortunato uno dei titolari di quella prestigiosa squadra e così all’osservatore parve potesse essere proprio “Joe” l’uomo adatto a sostituirlo. Era un sogno, a lungo cullato, che all’improvviso diveniva realtà. Così nel 1926 “Joe” Santone esordì con gli “Hartford Blues”. Non giocò molte partite ma seppe dare un grande contributo. Soprattutto stabilì il primato , insieme a Giovanni “Jack” Bonadies e Rocco “Rocky” Segretta, di primo giocatore italiano a giocare nella “National Football League” (NFL). L’ Hartford Blues giocò nella “NFL” solo nel 1926. La squadra giocava al Velodromo di East Hartford.

Poi dopo due anni “Joe”, oramai non più giovane, tornò a dedicarsi a lavoro e famiglia. Continuò ad insegnare football americano allenando squadre giovanili. Visse, per il resto dei suoi giorni, ad Hartford in Connecticut dove, il 27 ottobre del 1963, morì. Viene citato in “Historical Dictionary of Football” di John Grasso, su “The Growth of a Game”, su “Pro Football Reference” ed in particolare a lui, Fausto Batella, dedica un capitolo del suo prezioso libro “First and Ten: Pro Football Players Born in Italy”. Nella foto la squadra degli “Hartford Blues” proprio in quel 1926.

A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”