L’allarme di Coldiretti Molise: “L’emergenza lupi rischia di degenerare, problemi soprattutto per gli allevamenti zootecnici”

60

lupoCAMPOBASSO – Dopo i cinghiali, per gli agricoltori molisani c’è ora un’altra emergenza, è quella dei lupi. Lo denuncia la Coldiretti Molise: “Le attuali emergenze, gravissime, che si sono abbattute sulla nostra agricoltura, strangolata dall’aumento incontrollato dei costi, da un siccità che ha falcidiato le produzioni – affermano i vertici regionali – non hanno distolto la nostra attenzione sui problemi annosi. Mentre la competizione politica tende, naturalmente, a mettere a fuoco i temi di natura nazionale, le nostre imprese continuano quotidianamente a subire danni incalcolabili dai cinghiali e dalla presenza sempre più rilevante dei lupi, aggravando ulteriormente il contesto di criticità delle aziende zootecniche. Proprio sul fronte dei lupi assistiamo ad una recrudescenza del fenomeno che se non studiato e controllato rischia di degenerare in poco tempo”.

La Coldiretti quindi prosegue: “I lupi, in Molise, sono presenti ovunque; scendono dalle montagne inseguendo le loro prede rappresentate dai cinghiali, mettendo in moto un circolo vizioso alla fine del quale a rimetterci è sempre e solo l’agricoltore. La presenza del lupo sta mettendo a rischio soprattutto gli allevamenti zootecnici. Riteniamo necessario e non procrastinabile un censimento della specie, ponendo in essere ogni utile azione per individuare e tutelare il ‘vero’ lupo distinguendolo dagli ibridi o dai cani inselvatichiti, che rischiano di farlo scomparire del tutto, così come è praticamente scomparso il ‘vero’ cinghiale originario italiano”.

Coldiretti per questo chiede all’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, di non ignorare la questione, “affrontandola con la giusta determinazione, attraverso un confronto con il mondo degli allevatori e la stessa istituzione regionale, per avviare un percorso di chiarificazione e con esso mettendo in campo una strategia che riconosca, insieme alla presenza sostenibile ed alla tutela legittima del ‘vero’ lupo, la dignità agli operatori zootecnici all’interno di un ecosistema che non è mai stato una giungla”.