Amante del suo dialetto e delle tradizioni popolari, ha scritto per la compagnia teatarale la farsa “Cu nn sa scurcià guascta la pelle”, proiettata ogni sera in mostra alle 21, ha composto canzoni popolari in montaganesi e ne ha ricostruite alcune più antiche, accompagnandosi con la sua fisarmonica esposta in sala, ha scritto poesie e racconti in italiano, ha dipinto tanti quadri ad olio dedicati ai suoi soggetti e temi preferiti: il paesaggio è le tradizioni di Montagano e del Molise, la natura, l’amore nelle sue varie forme, l’emigrazione, la vita e la morte, la famiglia.
La mostra, organizzata da Borghi della Lettura e Comune di Montagano, in collaborazione con la proloco “Faifoli Montagano”, curata da Mingo Iacovino, Rita Caterina e Angela Vitullo, resterà aperta dal 12 al 20 agosto, dalle 20 alle 23.
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