Mostra documentaria di Antonio Di Lallo a Petrella Tifernina

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Guardare la guerra per volere ed amare la pace, a corredo il volume “Petrella Tifernina, frammenti di vita e di morte dei nostri caduti”

PETRELLA TIFERNINA – Elmetti, divise, resti di granate, fotografie e lettere dal fronte: c’è questo e molto altro nella mostra documentaria “Guardare la guerra per volere ed amare la pace” visitabile a Petrella Tifernina fino al 10 agosto negli spazi dell’aula magna della scuola Girardi.

Un lavoro accurato e minuzioso, quello di Antonio Di Lallo – ricercatore e collezionista petrellese – che nasce dalla volontà non solo di comprendere il contesto in cui si svolsero le vicende delle due guerre mondiali ma, ancor più, “di non permettere che la nostra storia cada nell’oblio”.

“Una mostra dedicata a tutti i petrellesi – spiega Di Lallo – che in guerra sono andati, sono morti o hanno sofferto. Sono i nostri nonni, bisnonni, parenti; grazie al loro sacrificio siamo giunti fino ad oggi in un paese libero”.

Una mostra toccante e profondamente ragionata, un tributo alla memoria ma anche alla vita, con un campionario documentativo di indiscutibile valore come il baule restituito dal fronte alla famiglia del caduto, con gli effetti personali ancora intatti: un rocchetto di filo per ricucire gli strappi alla divisa, la saponetta ben custodita nel suo cofanetto, la corrispondenza e le posate per il rancio. Tante le fotografie che rivestono i pannelli, dagli scatti estemporanei agli ingrandimenti ben incorniciati, con gli sguardi fieri prima della partenza. Sono poco più che ragazzi ma i loro occhi, spesso, tradiscono la freschezza della loro età.

“Un progetto eccezionale – ha commentato il Sindaco, Alessandro Amoroso – che abbiamo sposato fin da subito come Amministrazione, supportando Di Lallo nelle sue ricerche e mettendo a disposizione i nostri spazi”.

A corredo della mostra, anche una pubblicazione edita da Lampo. “Il libro era inizialmente pensato solo per i caduti delle guerre mondiali ma – ha spiegato il curatore – procedendo nelle ricerche, come spesso accade, emergono ulteriori dati e informazioni, come quelli relativi ai prigionieri. Numeri importanti, specie durante il secondo conflitto mondiale, che mi hanno convinto ad ampliare i contenuti della pubblicazione”.

La mostra sarà aperta fino al 10 agosto, dal lunedì al venerdì dalle 21:00 alle 23:00; sabato e domenica, dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 21:00 alle 23:00.