Convegni

Petacciato, convegno Confcooperative per promuovere “Resto al Sud”

Convegno organizzato da Confcooperative Molise per spiegare la misura rivolta ai giovani che vogliono aprire microimprese nella nostra regione

PETACCIATO – Si è tenuto martedì, a piedi nudi sulla spiaggia di Petacciato Marina, il convegno organizzato da Confcooperative Molise per promuovere “Resto al Sud”, una misura agevolativa a disposizione dei giovani e meno giovani che non hanno perso la fiducia nel futuro e che, con competenza e coraggio, hanno voglia di avviare una microimpresa. Un’opportunità unica per creare sviluppo, valorizzare il territorio e cercare di porre freno allo spopolamento del Molise.

Presenti al convegno, il presidente di Confcooperative Molise, Domenico Calleo, il vicepresidente, Carmela Colozza, il funzionario di Invitalia, Giuseppe Glorioso, il commercialista revisore legale, Giulio Berchicci, il presidente della BCC Valle del Trigno, Nicola Valentini, il sindaco del Comune di Petacciato, Roberto Di Pardo, il presidente Odcec di Larino, Liliana Smargiassi, il presidente Odcec di Vasto, Francesco Pietrocola, il presidente Associazione Basso Molise, Luigi Cicchese, il titolare de “Il Boccaccio” di San Pietro Avellana, Ermes Colecchia.

“Siamo in campo ancora una volta – ha dichiarato il presidente di Confcooperative Molise, Domenico Calleo – per promuovere il Molise. Come Confcooperative abbiamo il compito di valorizzare il territorio e di aiutare i giovani incentivando lavoro e sviluppo. Il lavoro di squadra con Invitalia, banche e istituzioni è per noi una sfida per cercare di trasformare una cultura abituata all’assistenzialismo al modello del fare. Ci sono tutti i presupposti per lavorare in rete e fare le giuste proposte alla politica affinché in questa regione si torni a parlare di imprenditoria e autoimpresa. Resto al Sud è un’opportunità per aiutare la nascita di microimprese e sostenere tutti i settori produttivi, esclusi quelli dell’agricoltura e del commercio. Crediamo nel modello cooperativo e come Confcooperative speriamo davvero che le risorse economiche messe in campo vengano utilizzate per dare speranza a questa regione”.

“Confcooperative – ha spiegato il vicepresidente, Carmela Colozza – è il primo ente accreditato in Molise per quanto riguarda Resto al Sud. Ci occupiamo di consulenza e assistenza per chiunque voglia sfruttare tale misura, con l’obiettivo di valorizzare il territorio e dare opportunità ai giovani. Proprio per questo siamo impegnati nell’opera di divulgazione della misura e oggi (martedì ndr) ci troviamo qui a fare rete”.

Nello specifico, Resto al Sud è l’incentivo che sostiene l’avvio di nuove start-up costituite da persone di età tra i 18 e i 55 anni, residenti nelle 8 regioni del Mezzogiorno, tra cui il Molise. Non è un bando, ma una misura a sportello. Le domande sono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo fino ad esaurimento fondi. La misura agevolativa è gestita da Invitalia con una dotazione finanziaria complessiva di 1.250 milioni di euro. Possono presentare la domanda singoli o gruppi di persone che, dopo il 21 giugno 2017, si sono costituiti in ditte individuali o società, anche cooperative. Possono richiedere le agevolazioni anche i giovani non residenti nel Mezzogiorno purché vi si trasferiscano dopo l’esito della valutazione. E’ possibile avviare attività imprenditoriali in tutti i settori produttivi con esclusione del commercio e dell’agricoltura. Il finanziamento è pari a 60mila euro per le imprese individuali e a 50mila euro per ogni richiedente, nel caso di società sino ad un massimo di 200mila euro. Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% dell’investimento complessivo e un finanziamento bancario per il restante 50%, assistito all’80% del suo valore dal fondo di garanzia PMI ed i cui interessi sono totalmente coperti dalla misura agevolativa.

Due le importanti novità di Resto al Sud introdotte dalla Legge di Bilancio 2021: l’innalzamento dell’età ai 55 anni e ulteriori contributi a fondo perduto (15mila euro per le imprese individuali e per i liberi professionisti che svolgono attività in forma individuale; 10mila euro per ogni socio fino ad un massimo di 40mila euro per le attività esercitate in forma societaria). “Resto al Sud – ha commentato il funzionario Invitalia, Giuseppe Glorioso – offre due certezze, quella dei soldi e quella dei tempi celeri. Se i giovani, nonostante questo, continueranno ad andare via dal Mezzogiorno, vorrà dire che avremo fallito tutti”. “Finora – ha spiegato Glorioso – in Molise sono state presentate 325 domande e ne sono state approvate 116. Quello che serve per vedersi accettata la domanda è un progetto di business in cui si crede veramente”. “Effettivamente – ha condiviso il presidente della BCC Valle del Trigno, Nicola Valentini – il vero problema non è il finanziamento, ma la mancata formazione di chi vuole approcciarsi al mondo dell’imprenditoria. E’ importante lavorare su questo. Per il resto il credito cooperativo sosterrà tranquillamente questa misura. Noi ci siamo. Siamo al Sud. 35 anni fa abbiamo aperto la nostra banca a Mafalda e intendiamo ancora oggi metterla a disposizione del territorio”.

“Ben vengano queste iniziative – ha commentato il sindaco di Petacciato, Roberto Di Pardo. – Crediamo molto nei tecnici. Troppe volte i soldi della comunità europea sono stati mandati indietro. Le responsabilità dobbiamo prendercele tutti. Siamo ancora nel pieno della pandemia e dobbiamo imparare ad agire ed informare per ripartire da questa strage umana e imprenditoriale. Ora è il momento della ripartenza”.

Il convegno di Confcooperative si è concluso con la testimonianza di due ragazzi, titolari de “Il Boccaccio” di San Pietro Avellana, che grazie a Resto al Sud hanno realizzato un sogno.

“Vengo da una famiglia di ristoratori e ho perso i miei genitori – ha raccontato Ermes Colecchia. – Grazie a Confcooperative e a Resto al Sud siamo riusciti a realizzare un sogno. Abbiamo aperto una piccola osteria a San Pietro Avellana, borgo dell’Alto Molise ricco di tartufo. Cerchiamo di proporre i prodotti del territorio in maniera tradizionale ma con tecniche di cottura innovative, dando uno sguardo al futuro. Abbiamo aperto il 23 dicembre del 2020 e il 24 dicembre abbiamo chiuso per via delle restrizioni dovute alla pandemia. Eppure non abbiamo mai perso la forza di volontà. Fortunatamente grazie alla fiducia dei clienti oggi stiamo avendo un riscontro positivo. Ai giovani come me dico che è fondamentale pedalare a testa alta e non perdere mai la fiducia”.

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Argomenti: Petacciato

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