Presentato videogioco: “Discovering Diversity – sulle tracce della diversità”

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giochi di pace

Gentile: “Il videogioco è uno strumento di facile diffusione, con un linguaggio ideale per veicolare ai giovani temi importanti e nello stesso tempo valorizzare e conoscere luoghi e territori

CASTEL DEL GIUDICE (IS) – Costruire e non distruggere, questo sarà l’obiettivo di chi si cimenterà nel videogioco: “Discovering Diversity – sulle tracce della diversità”, presentato oggi alla stampa. Non un gioco di guerra, ma di pace che utilizza uno dei linguaggi preferiti dai giovani per educare alla diversità umana vista come una grande opportunità, per favorire l’incontro fra culture e religioni, per recuperare il dialogo intergenerazionale e per affermare il diritto alla bellezza per tutti. Un gioco che ha come obiettivo l’accessibilità, deve essere accessibile, dunque, sarà gratuito. I primi due episodi saranno pronti per giugno. Anche la scelta della grafica è stata dettata dal tema dell’inclusività, è stato scelto, infatti, il 2D perché consente l’accesso anche a disabilità gravi senza sacrificare l’estetica.

E’ stato creato un gruppo di lavoro composto da ragazze e ragazzi provenienti da culture e religioni differenti compresi in una fascia d’età che va dai quattordici ai trent’anni, che rappresentano il 50% del gruppo di lavoro che per l’altra metà è composto da religiosi, rappresentanti delle istituzioni che promuovono il progetto e figure professionali come comunicatori, pedagogisti, esperti di cultura e turismo.

Monsignor Melchor Sanchez de Toca, Sotto-Segretario Pontificio Consiglio della Cultura, ha dichiarato: “Papa Francesco nella sua enciclica Fratelli tutti ha rivolto a tutti un invito a costruire una fratellanza umana a partire dalla diversità. Secondo la Scrittura, la Sapienza creò il mondo giocando (Prv 8,32), e solo giocando saremo capaci di rifarlo”.

La trama del videogioco vede come protagonisti alcuni adolescenti di religioni e culture differenti, alcuni anche con disabilità, che vengono invitati dai loro insegnanti a fare una ricerca su un territorio, alla scoperta delle bellezze del patrimonio culturale, sia materiale che immateriale.

Rav Dr. Umberto Piperno si è così espresso: “Con questo strumento di educazione alla Pace, al rispetto reciproco ed alla diffusione del diritto di ogni persona alla fruibilita’ dei territori, alla conoscenza di una storia bimillennaria di cooperazione ed integrazione, ITRIA vuole coinvolgere persone di tutte le eta’ alla formazione di giovani professionisti e cittadini in una avventurosa scoperta del passato per guardare al futuro. Il gioco multimediale corrisponde al significato biblico del nome Isacco, colui che ridera’, superando i drammi del presente”.

I primi due episodi saranno dedicati rispettivamente al territorio del Molise e a quello della Basilicata, ma il format prevede episodi in tutto il territorio italiano e successivamente coinvolgerà l’Europa ed il resto del mondo.

“Si tratta di un’iniziativa lungimirante e innovativa che ben si integra con altre nostre attività di promozione della Basilicata – ha dichiarato Antonio Nicoletti – Direttore Generale Agenzia Promozione Territoriale della Basilicata – Abbiamo voluto esserne parte sia per sostenere l’integrazione tra culture, sia per favorire la conoscenza del nostro patrimonio e la promozione del territorio, indirizzando l’attenzione a quella fascia di giovane età che si raggiunge con nuovi linguaggi di comunicazione come il fumetto e come il gaming che rappresentano ormai una importante industria della comunicazione. A ciò si aggiunge l’attenzione all’accessibilità al nostro patrimonio e questa iniziativa si affianca alle altre che in questa direzione stiamo realizzando.Venosa infine per noi è un simbolo, per la sua storia e per la sua vocazione al racconto, oltre che per la bellezza del borgo”.

Nel gioco, incentrato sui temi dell’accessibilità universale, del dialogo interreligioso, dell’interculturalità, della rigenerazione dei borghi, della valorizzazione dei paesaggi, i ragazzi e le ragazze incontreranno molte persone reali e attraverseranno diversi luoghi (beni artistici, archeologici, ambientali, paesaggistici, etnoantropologici, enogastronomici, luoghi di fede, fatti e personaggi storico-letterari, siti ed aspetti connessi all’identità locale, produzioni ed eventi anche perduti e da recuperare, attività di svago e tempo libero purchè fortemente connesse al contesto territoriale).

“Il videogioco è uno strumento di facile diffusione, con un linguaggio ideale per veicolare ai giovani temi importanti e nello stesso tempo valorizzare e conoscere luoghi e territori. Siamo felici di ospitare a Castel del Giudice i primi episodi. Da anni portiamo avanti un progetto di intercultura con ITRIA e con le Diocesi e questa iniziativa ci consente di dargli continuità” – ha dichiarato Lino Gentile, sindaco del Comune di Castel del Giudice (IS).

Come ogni videogioco che si rispetti, in ogni scena ci saranno da trovare soluzioni, scoprire tradizioni e oggetti, risolvere enigmi, affrontare sfide… In particolare i primi due episodi si svolgeranno nello splendido Comune di Castel del Giudice (IS) a BorgoTufi e a Venosa (PZ) nello stupefacente scenario delle catacombe ebraiche e nel suo centro storico.

Il videogioco “Discovering diversity“ sarà scaricabile da Playstore o dall’App store e da casa ognuno potrà scegliersi il proprio personaggio (Avatar) e vivere la sua avventura in Molise e Basilicata.

Per superare i vari livelli e trovare le soluzioni in ogni scena, in alcuni casi, sarà necessario recarsi fisicamente nei luoghi interessati dal videogioco e trovare un indizio, parlare con una persona del luogo, oppure individuare un elemento che consenta di proseguire nel gioco stesso. Sarà quindi una modalità interessante per valorizzare e promuovere le straordinarie (e a volte sconosciute) ricchezze del territorio molisano e lucano.

Chiunque potrà giocare, indipendentemente dalle sue caratteristiche fisiche, sensoriali, anagrafiche, linguistiche, culturali e religiose. anche attraverso l’utilizzo della sottotitolazione multilingua, la possibilità di selezionare l’interprete della propria lingua dei segni, di regolare la luminosità, il campo visivo, le palette cromatiche, i livelli audio, la velocità del gioco, la semplificazione dei comandi e molto altro ancora…