“Dopo aver promesso per anni di dar battaglia contro il Mes, da loro giudicato ‘obsoleto’ e ‘inadeguato’ – afferma la nota stampa – ed averne fatto uno dei punti cardine del programma elettorale delle scorse elezioni, ecco che oggi, al governo con la forza politica con cui avevano spergiurato di non voler aver nulla a che fare, votano la sua riforma ‘in senso peggiorativo’, altra definizione data da loro, per salvaguardare la propria poltrona, tentando di giustificare il tutto con contorcimenti dialettici cui non credono neanche loro”.
“Insomma, per i proverbiali ’30 denari’ e per mantenere uno scranno parlamentare, non si sa ancora per quanto – prosegue la nota – si è agganciata la nostra nazione ad un meccanismo che rischia di provocarne il default in stile Grecia qualora venisse applicato, con svendita di risorse pubbliche e tagli devastanti ai servizi sociali essenziali, già gravemente compromessi. Invitiamo chi ancora oggi nella nostra Regione crede che l’Italia debba essere una nazione sovrana, ad una presa di coscienza su quanto accaduto, allontanandosi da quanti si sono indebitamente appropriati di tematica fondamentale quale la sovranità nazionale per poi gettarla alle ortiche una volta ottenuta la poltrona in Parlamento e relativo stipendio”.
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