“Tale attività è, infatti, regolata da accordi sottoscritti tra le organizzazioni sindacali e la precedente azienda affidataria Seac, accordi che la Sati si era formalmente impegnata a rispettare – dichiarano i sindacati – al momento del subentro nella gestione del servizio. In particolare, l’art. 12 impone alla Sati, gestore attuale, il mantenimento dei contratti integrativi del personale trasferito dalla Seac e l’art. 22 prevede sanzioni in caso di inadempienza. “Persistendo l’atteggiamento unilaterale della Sati – concludono le OoSs – non resta che la strada dello sciopero per tutelare la dignità e i diritti dei lavoratori”.
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