“La crisi sanitaria di questo ultimo anno ha imposto cambiamenti significati nelle relazioni sociali, nelle abitudini quotidiane e soprattutto nei comportamenti di ognuno di noi, sconvolgendone gli equilibri. La mancanza di prospettive future e l’assenza di una pianificazione gestionale hanno inciso in maniera più significativa sui bambini e sui ragazzi ai quali questa pandemia ha sottratto un anno intero nelle loro tappe evolutive. A risentirne con maggiore incidenza quei minori sui quali pesava già una vulnerabilità e una fragilità. Penso ai tanti adolescenti e bambini ospiti di strutture residenziali e lontani dai contesti familiari che hanno dovuto affrontare la chiusura e le misure restrittive in spazi diversi da quelli abituali” così l’incipit dell’assessore Calenda per commentare il tema del confronto tra le comunità e le istituzioni nella gestione della pandemia. Presente al seminario anche il sottosegretario di stato del Ministero della salute, l’onorevole Sandra Zampa, promotrice della legge 47/2017 per i minori stranieri.
“Ho potuto constatare dai dati emersi durante il seminario – commenta l’assessore – il grande impegno degli operatori, che nonostante le tante difficoltà, sono riusciti a salvaguardare la sicurezza e l’integrità psicofisica dei ragazzi. Davvero meritano un elogio e un riconoscimento per il lavoro svolto. Gli operatori sono riusciti a trasmettere informazioni in maniera chiara, semplice e ovviamente adeguata all’età dei piccoli ospiti, gestendo in maniera professionale, ma con grande umanità le legittime preoccupazioni e sensazioni di disorientamento. Mi ha piacevolmente sorpreso – continua l’assessore – apprendere come i ragazzi abbiano apprezzato la protezione offerta e sentirsi per taluni aspetti fortunati rispetto ai loro coetanei per i mezzi e gli spazi a disposizione nel periodo del lockdown. Ringrazio il presidente del C.N.C.M Giovanni Fulvi, gli organizzatori tutti, per avermi coinvolto nella giornata formativa con relatori d’eccezione. Il diritto al gioco, al divertimento e all’educazione non devono mai venire meno – chiosa l’assessore – e questo non solo nelle comunità, ma anche nei contesti familiari”.
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