La situazione di emergenza è tale da richiedere prontamente l’avvio delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, oltre l’organizzazione di un tavolo d’emergenza tra la Regione Molise e il Masaf. Coldiretti sottolinea “la rilevanza che il settore vitivinicolo assume per l’economia regionale” e ritiene che le istituzioni debbano “intervenire al fine di individuare soluzioni immediate che vadano oltre lo stato di emergenza, prevedendo provvedimenti a carattere finanziario per consentire alle imprese di investire risorse in attività di profilassi utili a contrastare per quanto possibile l’attacco virulento causato dal patogeno fungino, garantendo la difesa e la ripresa dei nostri viticoltori”.
Coldiretti ha sollevato il problema anche a livello nazionale affinché si possano individuare, di concerto con la Regione, strategie efficaci per superare questa difficile fase e proteggere l’interesse dei produttori: “Va considerato che la viticoltura in Molise è al centro di una vera e propria “tempesta perfetta”; da un lato la fitopatia mai così aggressiva e dall’altro una situazione di mercato fortemente compromessa dalle ingenti giacenze di vino nelle cantine e soprattutto nelle cooperative. Non vorremmo che il combinarsi di tali emergenze, del tutto avulse dalla volontà e capacità imprenditoriale determini la definitiva destrutturazione del settore”.
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