“Virgo Fidelis”, celebrazione oggi a Trivento con la messa in cattedrale

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TRIVENTO – Alle 12, nella chiesa Cattedrale di Trivento, nell’ambito della ricorrenza della “Virgo Fidelis”, della “Giornata dell’Orfano” e dell’80° anniversario della Battaglia di Culqualber è stata celebrata la Santa Messa, officiata da Don Antonio Mascia, alla presenza dei Sindaci di Bojano, Trivento e Salcito, nonché di una rappresentanza di militari non più in servizio attivo dell’A.N.C. di Bojano e Castropignano.

L’evento, organizzato dal Comando Compagnia Carabinieri di Bojano, ha visto la partecipazione del Cap. Pica, di una rappresentanza di marescialli, brigadieri, appuntati e carabinieri in servizio nei reparti dipendenti.

Il Cap. Pica, nel suo discorso, ha ripercorso i fatti che conducono alla odierna ricorrenza dedicata alla “Virgo Fidelis”, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, nonché alla commemorazione del 80° anniversario dell’indomita difesa del caposaldo di Culqualber, fatto d’armi svoltosi il 21 novembre 1941 in Africa Orientale. L’abbinamento dei due eventi non è casuale: l’8 dicembre 1949, Papa Pio XII nel proclamare ufficialmente Maria Virgo Fidelis patrona dell’Arma dei Carabinieri, ne fissò la ricorrenza il 21 novembre per commemorare la battaglia di Culquaber, quei tragici avvenimenti del 21 novembre del 1941 che videro il sacrificio di un intero battaglione di carabinieri in quella che allora si chiamava Africa italiana.

“L’aver posto l’Arma dei Carabinieri sotto la protezione della Virgo Fidelis riveste un significato molto profondo. Il valore della fedeltà è la nostra caratteristica fondamentale, scolpito anche nel nostro motto “Nei secoli fedeli”, non lo dimentichiamo mai. Una fedeltà provata lungo gli oltre due secoli della nostra esistenza, che ha generato nel popolo italiano un vero atteggiamento di fiducia e di stima nei confronti dell’Arma”.

Quanti Carabinieri hanno fatto fronte e oggi più che mai – ripercorrendo consapevolmente i passi di quei colleghi – a questo impegno con coraggio e, anche nei momenti più ardui e delicati, non sono indietreggiati.

“Le odierne testimonianze, nell’epoca della “pandemia” e dell’emergenza sanitaria prima e sociale poi, sono una affermazione dei valori di vicinanza alle collettività che ci vengono affidate e di spirito di servizio, con il quale ciascuno di noi giornalmente indossa l’uniforme”. Quella odierna, è, per tutti i carabinieri, una giornata particolare perché evoca valori connaturati da sempre nell’animo dei nostri militari e nella ragion d’essere dell’Arma: senso religioso dell’offerta di sé per il bene degli altri; coraggio del proprio dovere congiunto all’onore militare; solidarietà umana e vicinanza nei confronti di chi soffre. Un affettuoso pensiero ed una sentita carezza di riconoscenza – continua l’ufficiale – “rivolgo, infine, alle vedove, agli orfani ed alle mamme dei Nostri Caduti, che rappresentano tutti i Nostri cari che, ogni giorno, ci sostengono nella difficile ma esaltante vita che abbiamo scelto, non facendoci mai sentire soli nella quotidiana missione di “essere al servizio” del cittadino, con quel calore che è prerogativa, unica ed insostituibile, della famiglia”.

Oggi si celebra anche la giornata dell’Orfano ed è proprio a loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto che rivolge il più sentito e commosso pensiero. Abbracciando calorosamente i familiari presenti, qualche mese fa, conclude, abbiamo tristemente scoperto che non si è orfani solo dei genitori, ma lo si è anche di un figlio, di un fratello, di un fidanzato, di un collega nonché amico.