Voice of Heritage: la presidente del Conservatorio di Campobasso è intervenuta a una tavola rotonda sul Jazz
MONTREAL – Il Jazz affonda le sue radici nel canto spirituale afroamericano, nato dall’esperienza della sofferenza e della speranza. In quelle stesse vibrazioni risuona anche la voce dei nostri padri, madri e nonni italiani, che con coraggio e sacrificio sono arrivati fino al Canada, a Montreal e in tante altre città, costruendo con dignità e onore nuove vite e nuove ricchezze, non solo materiali ma soprattutto umane e culturali. “Oggi possiamo raccogliere i loro messaggi e le loro storie attraverso la musica, strumento capace di sintetizzare memorie ed emozioni, e di trasmettere valori e formazione alle nuove generazioni, affinché il presente sia consapevole e il futuro più libero”.
E’ intervenuta così la presidente del “Lorenzo Perosi” Rita D’Addona alla tavola rotonda che si è tenuta il 26 giugno presso l’Istituto italiano di cultura di Montreal, evento che rientra nel programma Voice of Heritage e che vede protagonista il conservatorio campobassano insieme a quello di Benevento e all’Università Pegaso.
A dare il benvenuto il direttore dell’Istituto italiano di Cultura Sandro Cappelli: felice di accogliere le delegazioni italiane, Cappelli ha espresso soddisfazione per l’evolversi di un dibattito e confronto sul Jazz molto istruttivo e interessante: “Il nostro principale obiettivo – ha dichiarato – è creare ponti solidi tra le due sponde dell’oceano”.
Nel suo discorso, D’Addona ha citato anche Papa Leone XIV, perché in questo particolare periodo storico è importante “disarmare le parole e onorarle con il linguaggio della musica e dell’arte, per creare ponti di bellezza, di libertà e di comprensione tra i popoli”.
La presidente del “Lorenzo Perosi” ha ringraziato la dottoressa Caterina Meglie e il dottor Giuseppe Ilario, rispettivamente presidente e direttore del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, istituzione capofila del progetto, il Magnifico Rettore dell’Università Telematica Pegaso, il professor Pierpaolo Limone e i docenti presenti, “che con noi – ha sottolineato – portano avanti questo importante cammino culturale”.
D’Addona ha poi ringraziato gli altrri due membri della delegazione di Campobasso, il presidente nazionale della Conferenza dei presidenti dei conservatori, l’avvocato Ivano Iai, “la cui prestigiosa presenza è garanzia di coesione e di prospettiva per il nostro sistema” e la professoressa Eleonora Turtur, docente di violino, musicista di assoluto talento e tra le protagoniste dell’ormai storico concerto che il Perosi ha tenuto al Kimmel Center di Philadelphia proprio nell’ambito del progetto Voice oh Heritage.
“Sono certo che l’esperienza di questi giorni con la vostra comunità – ha dichiarato il presidente Iai – ci darà occasione di prendere atto che nulla può esser mai realizzato in solitudine e, come il risultato dell’ingegno musicale e artistico, anche il soddisfacimento dei bisogni e degli interessi umani può essere raggiunto in un solo modo: insieme. La musica è come la vita – ha aggiunto – e si può fare in un solo modo: insieme”.
Iai ha ricordato inoltre che: “il Ministro dell’Università e della Ricerca, soprattutto con questa compagine governativa, promuove iniziative di questo genere perché l’uso dei fondi del PNRR serve proprio ad aprirsi verso un universo che non è soltanto locale ed italiano ma verso un mondo che aspetta valori positivi come quelli trasmessi dalla cultura”.
“Il mio più affettuoso saluto – ha concluso nel suo intervento la presidente del conservatorio Rita D’Addona – va alla comunità italiana in Canada, testimone viva di un legame che attraversa oceani e generazioni. Viva la musica, viva il Canada, viva l’Italia!”.