Lo ha detto il Presidente reginale di Coldiretti Molise, Claudio Papa, intervenendo alla tavola rotonda “Latte di Sintesi, carne sintetica, contraffazione: Natura e Made in Italy sotto attacco?” tenuto nell’ambito degli appuntamenti promossi dalla fiera “Casearia” ad Agnone. All’incontro, moderato dal giornalista Giuseppe Di Pietro, hanno preso parte anche Massimo Fiorino, Direttore generale Assolatte, Robert Campana, Presidente “Stop Italian Sounging”, in collegamento da New York, Giampaolo Solari, responsabile qualità centrale del latte del Molise.
Una presa di posizione, quella di Coldiretti, mirante alla difesa tanto delle aziende agricole e zootecniche quanto della salute dei cittadini, non essendo possibile, ad oggi, valutare il potenziale rischio per la salute derivante dal consumo di tali ‘cibi’. “Appare chiaro – ha aggiunto il Presidente di Coldiretti – che esiste una precisa strategia delle multinazionali che, con abili operazioni di marketing, puntano a modificare stili alimentari naturali, fondati sulla qualità, la tradizione e la distintività con ripercussioni non controllabili anche sull’ambiente”.
Scendendo poi più nel dettaglio della realtà regionale, Papa si è detto fortemente preoccupato per l’impatto devastante che il latte, come pure la carne sintetica, avrebbe sulla nostra filiera zootecnica. “Non ci riferiamo – ha precisato – solo agli allevatori, già gravati da forti difficoltà, ma anche all’industria casearia, largamente presente nella nostra regione. In Molise, infatti, c’è in gioco il destino di 1.200 stalle da latte che producono circa 50mila tonnellate di latte, per un valore della filiera lattiero-casearia che si attesta intorno ai 25 milioni di euro, coinvolgendo oltre 5000 addetti a monte a valle della produzione”.
“La verità sul cibo sintetico – ha concluso Papa facendo sintesi del suo intervento – è che si tratta di prodotti sintetici e ingegnerizzati, che non salvano l’ambiente perché per la loro produzione si consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali”.
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