L’equivoco era sorto a seguito di alcune discordanze nella delibera della Giunta regionale (calendario scolastico 2024-2025). Nel dispositivo veniva infatti citato come giorno di chiusura ‘venerdì 28 giugno’ che in effetti è sabato. Inoltre nel testo, probabilmente a causa di un refuso, erano indicati come termine della attività didattiche sia il 28 che il 30 giugno.
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