Disabilità e Regione: l’indignazione di una mamma coraggio in una lettera aperta a Frattura

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disababilitàVENAFRO – Capo 1: Principi generali del sistema integrato di interventi e servizi sociali. LEGGE REGIONALE 6 maggio 2014, n.13. Art. 1 (Oggetto e finalità):

1.La Regione, con la presente legge, disciplina il sistema integrato di interventi e servizi sociali, di seguito denominato “sistema integrato”, volto a promuovere e garantire i diritti di cittadinanza sociale, la qualità della vita, l’autonomia individuale, le pari opportunità, la non discriminazione, la coesione sociale, la costruzione di comunità solidali, l’eliminazione e la riduzione delle condizioni di disagio e di esclusione.

2.Per interventi e servizi sociali si intendono tutte le attività relative alla predisposizione ed alla erogazione di servizi o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona incontra nel corso della vita.” (fonte:sito della Regione Molise)

Così narrava la Legge Regionale come una fiaba durata due anni e in cui il lieto fine ancora non appare all’orizzonte. Riportiamo qui di seguito la lettera aperta, inviata al Goveratore Paolo di Laura Frattura, di una mamma che chiede il supporto della Regione Molise per il rispetto delle esigenze dei bambini con disabilità. Per motivi inerenti la privacy, abbiamo inserito un nome di fantasia:

“Buonasera signor Frattura. Chi le scrive è la mamma di un bambino AUTISTICO di 9 anni residente a Venafro. Mi chiamo Signora X . Purtroppo ho avuto notizia oggi che dal 01 aprile mio figlio non potrà più usufruire delle uniche forme gratuite di terapia che questa regione ci elemosinava, in quanto non è stato più rinnovatala convenzione alla cooperativa sociale CONSOL che elargiva 3/4 di ora per 3 volte alla settimana la psicomotricitá e 3/4 di ora per 2 volte a settimana di logopedia, per un totale di 3 ore e 3/4 a settimana di terapia a un bambino autistico che DEVE ESSERE STIMOLATO 24 ore su 24. Lei è la prima persona a cui scrivo, non mi fermerò qui, o quantomeno divulgherò la notizia su tutti i media, non solo in nome di mio figlio ( che rispetto ad altri sicuramente è più fortunato perché ha una mamma con gli attributi) ma anche di tutti gli altri bambini disabili a cui è stata tolta anche la minima possibilità di miglioramento. Io spero che lei prenda provvedimenti urgenti affinché questo non accada…….sia in veste di politico……che in qualità di padre! Se no mi dica quando ppssiamo incontrarla in regione……le portiamo per qualche mezz’ora i nostri figli e le facciamo vedere se hanno o non hanno bisogno di terapie continuative.
Con questa la saluto e spero di avere almeno un riscontro da lei.”

Dopo questa lettera, un gruppetto di mamme si è riunito, questa mattina, davanti agli uffici della Asl di Venafro per chiedere informazioni al rappresentante Asrem del Distretto Sanitario di Venafro.