Finanziato dal Programma Interreg Italia-Croazia, il Progetto GE.CO2.2 si pone l’obiettivo di creare un mercato volontario dei crediti di carbonio a livello regionale, con un focus specifico sul settore agricolo. GE.CO2.2 vuole mettere in rete un sistema interregionale per potenziare il monitoraggio del cambiamento climatico, sperimentare pratiche di agricoltura eco-compatibile e lanciare un nuovo mercato volontario di carbonio, in cui il ruolo dell’agricoltura è fondamentale per la sua intrinseca capacità di catturare ed immagazzinare la CO2 nel tempo.
Di tutto ciò si è parlato nel corso di una riunione, tenutasi nei giorni scorsi, nella sede di Coldiretti Molise a Campobasso. In questa sede il Direttore regionale, Aniello Ascolese, ha coordinato i lavori della struttura tecnica dell’Organizzazione che nei prossimi giorni passerà, dopo l’avvio di una prima fase di carattere squisitamente amministrativo e di orientamento, all’individuazione delle aziende agricole molisane da inserire operativamente nel Progetto.
“Le azioni di Progetto, realizzate attraverso la cooperazione transfrontaliera – ha spiegato Ascolese – tendono alla promozione di un uso più ecologico del territorio, alla riduzione dei rischi legati al cambiamento climatico e alla promozione di nuovi prodotti ecologicamente certificati”. Ge.CO 2.2 supporta, pertanto, l’adozione di pratiche agricole sostenibili e rafforza la cooperazione tra settore agricolo, industriale e dei servizi, con benefici sia da un punto di vista economico che dal punto di vista ambientale.
Intervenendo nello specifico, il project manager del progetto dott. Angelo Cappuccio: “GECO2.2 promuove pratiche innovative volte a incrementare la capacità di stoccaggio del carbonio nel suolo e nella biomassa, rafforzando così la resilienza delle nostre aziende agricole difronte a eventi climatici estremi, come alluvioni e siccità. Tra i principali obiettivi del Progetto figurano la creazione di meccanismi per consentire un bilanciamento tra le aziende produttrici di crediti e quelle che beneficiano di tali crediti per compensare le proprie emissioni”.
I carbon farming, questa la denominazione inglese, sono strumenti che aiutano a compensare le emissioni di gas serra. In pratica, ogni credito rappresenta una tonnellata di anidride carbonica equivalente (TeqCO₂) o di altro gas a effetto serra che non viene emesso nell’atmosfera o che viene assorbito attraverso attività sostenibili. Tali crediti possono essere acquistati, venduti o scambiati nel mercato del carbonio, incentivando così comportamenti e investimenti ecologici. Per generare tali crediti gli agricoltori possono adottare pratiche sostenibili che, oltre a creare reddito per le proprie aziende, contribuiscono a combattere il cambiamento climatico.
Fra le varie pratiche sostenibili, utili alla creazione dei crediti, vi sono: l’agricoltura rigenerativa, che si attua mediante tecniche che migliorano la salute del suolo e catturano più carbonio, ad esempio la coltivazione senza aratura e la semina di piante di copertura; la riforestazione, ovvero la messa a dimora di alberi in terreni agricoli per assorbire il carbonio dall’atmosfera; e la gestione dei residui agricoli, ovvero l’adozione di metodi che riducono le emissioni, come la digestione anaerobica per la produzione di biogas. Tutte azioni, queste, che consentono agli agricoltori di continuare a produrre cibo e al contempo combattere inquinamento e cambiamenti climatici.
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