AGNONE . Il fiordilatte molisano è, finalmente, alle prese con il riconoscimento DOP, marchio che identifica l’origine protetta di un prodotto territoriale dalle infinite potenzialità di mercato, turistiche e sicuramente identitarie. In occasione della ormai strutturata “Casearia”, fiera del formaggio tra le più imponenti in Italia che ogni anno riempie la Città Altomolisana di Agnone di formaggi provenienti da ogni parte dello stivale, si è finalmente fatta chiarezza sul prodotto che ha reso famosa, prima la Città di Bojano, poi l’intero Molise, sullo stato dell’iter per il riconoscimento, della tempistica e delle sue eventuali difficoltà.
Al fine dare la giusta e puntuale lettura di un iter che ha determinato una non giusta lettura, con la notizia infondata dell’avvenuto rilascio da parte degli organi competenti del marchio che determina un vero e proprio brand del prodotto, l’associazione che ha promosso l’iniziativa, guidata da Alessia Boriati patron del Caseificio Molise, ha voluto, proprio in seno dell’importante Fiera dedicata, confrontarsi con istituzioni e produttori organizzando un interessante convegno condotto da Peppone Calabrese senza dubbio ospite di punta della 3^ kermesse del formaggio italiano.
Relatori importanti, quali il presidente dell’Ordine dei Tecnologi Alimentari Emilio Germano, Luigi Perrella in qualità di Presidente CNA Campobasso, Laura Marisa La Torre già dirigente MASAV, Alessia Boriati proprio in qualità di presidente dell’Associazione Produttori Fiordilatte Molisano, hanno posto l’accento sulla necessità non più rinviabile di un collegamento tra le imprese del settore con la costituzione di un consorzio che possa finalmente veicolare il prodotto che ha da sempre rappresentato l’eccellenza casearia molisana nel mondo.
Di specie, lo ricorderanno in tanti, l’eccellenza per qualità dei casari e del prodotto del Fiordilatte, la si trovava proprio a Bojano tanto da considerare la cittadina Bojanese la Patria dell’oro bianco. Oggi tale scettro è praticamente svanito lasciando però, ma per fortuna, un’eredità forte e decisamente riproponibile.
Da sempre si parla di giusti riconoscimenti, da decenni si spera in reti comuni ma come ogni condizione economica territoriale, l’autoreferenzialità e la costruzione aziendale, ha posto e pone limiti all’idea progettuale. Forse ciò, anche in virtù delle cambiate condizioni di mercato, sta volgendo a una svolta epocale. Si è costituita una associazione a trazione femminile, non una causalità di certo, che sta trainando la richiesta del Marchio “DOP”, in una quasi certezza, quella dello sperato da sempre Consorzio che potrebbe condizionare positivamente il riconoscimento del marchio di origine.
L’iter è ancora lungo, spigolosità dovute alle differenze identitarie, ideologiche e sicuramente connesse all’intervento esterno di marchi più blasonati, incide sull’esito ma ormai le basi sono state ben solide piantate a terra. Il Ministero si è espresso positivamente sulla qualità del progetto, ora il compito dell’Unione Europea porre in essere le dovute centralità certificative e condizionare il disciplinare di produzione che necessariamente dovrà garantire la produzione in termini di trasformabilità in aree delimitate e quindi tracciabilità e autenticità non solo in termini strettamente tecnici ma anche storici grazie al legame concorrente tra territorio e tecniche di produzione che nell’insieme garantiscono il consumatore nell’acquistare un prodotto legato all’autenticità.
Un veicolo non di poco conto che potrebbe ricondurre Bojano, l’intera area Matesina e gran parte del Molise, alla giusta riconquista di un prodotto che ha scritto la storia dell’arte casearia, in primis della città matesina. Basti guardarsi attorno per riconoscere il successo del Parmigiano Reggiano, del Goronzola, dell’Olio Extravergine della Riviera Ligure, del Prosciutto di Parma, e trarre giusta risposta all’eccezionale richiesta perpetrata. Il Molise è la regione meno provvista di marchi, speriamo che la DOP del fiordilatte molisano possa aggiungersi e finalmente dar seguito e il giusto riconoscimento alla regione più biodiversa d’Italia.
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