Investimenti sull’Alta Velocità sulla dorsale adriatica, se ne parla in un convegno

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ANCONA – “La nuova linea ferroviaria adriatica e l’alta velocità: volano per lo sviluppo economico”. È questo il tema del convegno che si terrà domani 9 maggio presso la sede di Confindustria Ancona, al quale parteciperà il vice presidente di Confindustria Molise con delega alle infrastrutture Rino Morelli.

“Il piano strategico decennale di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) esclude la nostra regione, insieme all’Abruzzo, alle Marche e alla Puglia, dall’alta velocità sulla fascia adriatica. Questo per noi è un fatto gravissimo, perché veniamo tagliati fuori da una infrastruttura ritenuta strategica anche dall’Europa (corridoio 9). E’ fondamentale per la crescita del nostro Paese collegare con l’alta velocità Nord e Sud dell’Italia, anche attraverso l’Adriatico. Oggi, infatti, sono previsti investimenti per potenziare solo la linea che scende da Firenze verso Napoli e poi si dirama verso la Sicilia e verso Bari. Escludendo la fascia Adriatica, si nega a tutta questa dorsale la possibilità di uno sviluppo economico e sociale importante, penalizzando fortemente soprattutto le strutture portuali che vi si affacciano e che sono punto di riferimento per passeggeri e merci provenienti dall’Est europeo. Il corridoio 9, detto anche corridoio baltico, avrebbe anche la funzione di non intasare quello tirrenico, già oggi sovraccarico e, rappresenterebbe una valida alternativa alla distribuzione di merci e al traffico passeggeri dal Nord al Sud dell’Europa e viceversa. I mancati investimenti sulla linea dell’alta velocità adriatica peseranno come un macigno sulle future generazioni, che si vedranno negate opportunità di sviluppo decisive. Per questo domani rappresenterò le istanze del Molise al tavolo, – conclude Morelli – sottolineando che siamo stanchi di essere ignorati e di subire scelte che penalizzano l’intero Paese. Occorre che il governo ripensi al progetto, restituendo alle regioni Molise, Abruzzo, Marche e Puglia la possibilità di un futuro prospero ed equilibrato rispetto agli altri territori italiani, ma anche al resto d’Europa”.