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“Le madri di Sagunto”, mostra di Cesare Pergola a Valencia

Inaugurazione 22 maggio 2025, fino al 31 agosto l’installazione site-specific di Cesare Pergola nel Museo MUVIM di Valencia (Spagna)

VALENCIA – Cesare Pergola, artista multimedia italiano, con base tra Brasile e Italia, sta realizzando un progetto in Europa che parte da Sagunto in Spagna e arriva fino a Gerione in Molise (Italia). Si tratta di una riflessione sulle atrocità delle guerre, soprattutto in relazione alle donne e ai bambini. Prendendo spunto da un fatto storico di oltre 2200 anni (la seconda guerra punica tra cartaginesi e romani) l’opera si ricollega agli orrori delle guerre dei nostri giorni.

Nel 219 A.C. i Cartaginesi, comandati da Annibale, attaccano la città di Sagunto e dopo 8 mesi di assedio riescono a espugnarla. Le madri quando videro che tutto era perduto, incendiarono i beni rimasti entro le mura e presero una decisione disperata: uccisero i loro figli e infine si suicidarono. Così i Cartaginesi non trovarono nulla da depredare o schiavizzare.

Anche se questi fatti non hanno un valido riscontro storico, hanno da sempre ispirato il mondo dell’arte con dipinti e sculture. Tra cui il quadro di Francisco Domingos Marques del 1869 (conservato nella Pinacoteca di Valencia-Spagna) e la scultura di Augustin Querol del 1886 (conservata al Prado di Madrid e una copia a Buenos Aires).

l’installazione vuole essere un grido contro tutte le guerre, di tutti i tempi (dagli elefanti di Annibale ai moderni carrarmati), ma anche una luce di speranza e di ottimismo per un futuro di pace. In particolare si evidenzia il contrasto tra la gioia innocente dei bambini e la ferocia delle guerre volute dai grandi.

L’intervento è una installazione site specific, progettata per il MuVim, e pensata come un teatrino immobile, oppure come un “presepio” profano.

Le pareti sono dipinte di rosso e sullo sfondo una gigantografia del quadro di Marques, sul pavimento ricoperto di dune di sabbia, si ergono le figurine stilizzate, intagliate come un ‘merletto geometrico’, che rappresentano il sacrificio delle madri di Sagunto su bambini che fino all’ultimo continuano a giocare, incoscienti del pericolo imminente. Dietro alle figurine in primo piano si pongono una serie di sagome di soldati, elefanti, guerrieri. Sulla parete laterale la sagoma minacciosa di un carrarmato, come un sinistro presagio per tutte le guerre a seguire. Ma all’estrema destra della scena un elefante sembra fuggire via. Nella torre da combattimento che reca in groppa si intravede la testa e la mano di un bambino, che si salverà dal sacrificio collettivo di Sagunto, attraverserà i Pirenei e poi le Alpi e forse giungerà alle porte di Roma. Chissà!

La storia documentata ci dice che da Sagunto ebbe inizio la seconda guerra punica e Annibale arrivò fino alle Alpi, con il suo esercito e i suoi elefanti, e vittorioso attraversò tutta l’Italia, arrivando fino al sud. Stazionando per un tempo a Gerione, presso Casacalenda in Molise. In questo piccolo comune molisano esiste il MAACK, un interessante museo di sculture all’aperto, diretto dall’architetto Massimo Palumbo. Ed è qui che Pergola ha immaginato di incontrare quell’elefante fuggitivo col bambino superstite. Il progetto di una scultura in metallo a grandezza naturale, da installare nel MAACK sarà la parte conclusiva dell’intero progetto.

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Argomenti: Casacalenda

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