POGGIO SANNITA – Fortunato quel paese che ha ancora persone che si dedicano, volontariamente e gratuitamente, a tenere vive le tradizioni locali e la cultura popolare. Fortunato Poggio Sannita (paese semi-spopolato in provincia di Isernia) che, in particolare, può contare su due tenaci e formidabili signore, Maria Porrone e Fausta Mancini, le quali da tanti anni si occupano e si preoccupano di dare visibilità al borgo con vari eventi e di trasmettere specialmente a bambini e giovani i valori delle generazioni precedenti attraverso ricorrenti manifestazioni socio-culturali ed educative. Il loro prezioso lavoro ha avuto persino un’eco nazionale, soprattutto per una bella iniziativa che ha attratto persino l’attenzione di giornali e TV generando pure una grande curiosità turistica: il ripopolamento simbolico del borgo attraverso i “babàci” ovvero i pupazzi di stoffa che a centinaia da alcuni anni ormai caratterizzano i rioni come se fossero persone vere. Che meraviglia! Ma quanto lavoro creativo e di manutenzione c’è dietro!
Questi babàci (posizionati, quasi a grandezza naturale, in ogni angolo del borgo ad imitazione di quelli voluti da Marilena Ciravegna, quando anni fa era sindaca del comune di Maranzana, in provincia di Asti) intendono rappresentare le principali figure lavorative che popolavano numerosi il paese e che adesso non ci sono quasi più, per via dell’emigrazione e del conseguente doloroso spopolamento. Sono contadini, allevatori, artigiani, impiegati, bambini, casalinghe, qualche professionista ecc. che fino a qualche decennio fa animavano la vita paesana (https://www.facebook.com/ibabacidipoggiosannita/). Così come a Maranzana, tale brillante ed originale iniziativa intende non soltanto ripopolare idealmente un paese ormai semi-vuoto e destinato a svuotarsi sempre più, ma anche a richiamare l’attenzione delle Autorità su un fenomeno (come emigrazione e spopolamento) assai dannoso per la vita dei borghi e delle ruralità, la cui desertificazione danneggerà, alla lunga, ancora di più pure l’intera nazione sotto tutti i punti di vista, come sta già avvenendo in modo drammatico e quasi irreversibile.
Fausta Mancini e Maria Porrone curano, altresì, con grande affetto, maestria e carisma, ricorrenti e importanti rappresentazioni annuali come il Presepe Vivente, il Carnevale, la Via Crucis Vivente, la Festa della Primavera ed altri importanti eventi, rappresentando uno dei maggiori punti di riferimento per la rivitalizzazione del borgo. Riescono lodevolmente ad aggregare numerose persone di ogni età ed organizzano pure manifestazioni straordinarie persino in altri comuni, come la partecipazione attiva in Pietrabbondante (il 3 agosto 2018) al Concorso interregionale di costumi e attività tradizionali, vincendo il primo premio assoluto con un collettivo entusiasta e di tutto rispetto.
Così, per onorare, sostenere e gratificare l’incessante lavoro sociale delle due infaticabili signore Fausta e Maria (e con loro tutta la comunità di Poggio Sannita che le affianca) l’Università delle Generazioni ha pensato bene di assegnare loro per l’anno 2025 il “Gran Premio della Cultura” che solitamente consegna ogni due giugno, in occasione della “Festa delle Repubblica”, a persone e gruppi che tengono vive le tradizioni delle comunità, specialmente quelle più a rischio spopolamento, garantendo almeno una minima continuità generazionale e rappresentando la necessaria e sana aggregazione sociale specialmente per bambini e giovani, oltre che per le famiglie.
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