Mobilità in deroga, la Regione Molise tenga fede ai propri atti amministrativi

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Il Coordinamento Regionale e Provinciale dei Cristiano Sociali invita la Regione a saldare le 7 mensilità 2015 e le 6 mensilità 2016 a 2mila lavoratori

Movimento-Cristiano-SocialiREGIONE MOLISE – Presa posizione del movimento dei Cristiano Sociali sulla mobilità in deroga e invito alla Regione Molise a rispettare i propri atti amministrativi. Si legge della nota inviata da Piera Liberanome e Roberta Iaconvantuono:

“Il Ministero del Lavoro con la Circolare n. 34 del 4.11.2016 attuativa del Decreto Legislativo n. 185 del 24.09.2016 ha attribuito alla Regione Molise 52 milioni di euro per saldare le spettanze della mobilità in deroga 2014-2015-2016.

La Regione Molise ha adottato dei provvedimenti con cui ha autorizzato l’INPS a liquidare i ratei residui del 2014 e 5 mensilità del 2015, dopo di che anziché completare i pagamenti delle 7 mensilità 2015 e delle 6 mensilità 2016 ha ritenuto di adottare una nuova regolamentazione della materia a danno dei 2 mila lavoratori aventi diritto che avevano presentato istanza ai sensi di legge già nel 2015 e nel 2016.

Una scelta drammatica che ha danneggiato i lavoratori licenziati della 3G Activ srl e delle tante aziende che hanno chiuso i battenti nell’ultimo triennio. Infatti secondo le nuove Istruzioni Operative regionali pubblicate sul BURM n. 49 del 23.12.2016, sono stati esclusi dalla possibilità di accedere alla mobilità in deroga tutti i lavoratori licenziati prima del 1° gennaio 2016 e tutti i lavoratori che già percepivano la mobilità ordinaria e/o la mobilità in deroga nel 2015.

Lavoratori che facevano affidamento su queste spettanze per andare avanti con le proprie famiglie in attesa delle politiche attive del lavoro e delle opportunità connesse con il rilancio produttivo delle aree di crisi del Molise.

Lavoratori che in queste ore non sanno come capacitarsi, non sanno che fare né come reagire ad un’ingiustizia di queste proporzioni.

Il Movimento dei Cristiano Sociali auspica una riflessione istituzionale tesa a rispettare il Decreto Legislativo n. 185 del 24.09.2016 e la Circolare n. 34 del 4.11.2016 salvaguardando i 2mila lavoratori molisani. Non si possono cancellare con un tratto di penna le aspettative di queste famiglie”.