ASSISI (PERUGIA) – “Siamo qui mossi dal desiderio di offrire quanto più genuinamente ci rappresenta, l’olio ricavato dai rigogliosi alberi d’ulivo che impreziosiscono la nostra bella terra, perché alimenti la lampada che arde davanti alla tomba del Santo di Assisi”: a dirlo è stato monsignor Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro e Trivento e presidente della Ceam.
“Una gran parte di voi viene da ogni luogo d’Italia e del mondo. E io sono uno tra voi: siamo qui perché riconosciamo che è olio particolarmente profumato l’esempio di vita veramente evangelica che Francesco ci ha continuamente offerto e a cui siamo venuti tante volte ad attingere, per alimentare la nostra lampada, ovvero la nostra fede e la nostra esistenza” ha aggiunto.
“Francesco – ha detto ancora il presule – si rivela discepolo di quel Maestro mite e umile che prende parola nel Vangelo di oggi. È piccolo: si riconosce fragile, stanco, oppresso e per questo il Signore del cielo e della terra gli rivela le sue ‘cose’, i suoi misteri. Si fa povero: rinuncia a dare spazio e voce al dotto e al sapiente (che abitano in ognuno). Egli smette di pensare di poter comprendere tutto o di illudersi che la vita passi dalla conoscenza o attraverso le maglie strette dell’intelligenza. Diviene discepolo: decide di seguire Cristo andando al suo passo, portando il suo peso, procedendo nella direzione che egli indica”.