Se accadesse, osserva Ascolese, “si abbatterebbe uno tsunami sull’intero comparto suinicolo, basterebbe un solo caso in stalla per costringere l’allevatore all’abbattimento di tutti i suoi capi. Un danno economico incalcolabile che metterebbe a rischio migliaia di aziende a livello nazionale e un settore di punta dell’agroalimentare made in Italy che dà lavoro a circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi. Una vera e propria emergenza – conclude – che potrà essere affrontata efficacemente, come più volte da noi richiesto, solo con la la modifica della Legge 157/92 sulla fauna selvatica”.
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