Campobasso

Queen e Dante sotto le stelle a Civita di Bojano

Il 21 agosto, musica, danza e poesia nel castello di Civita di Bojano. Un viaggio sensoriale tra Dante, Freddy Mercury e visioni notturne senza elettricità

BOJANO – “Stavvi Minòs, orribilmente, e ringhia: essamina le colpe ne l’intrata; giudica e manda secondo ch’avvinghia”. Con le parole del Sommo Poeta nel V Canto dell’Inferno, quello dei Lussuriosi, più conosciuto per i versi sublimi legati a Paolo e Francesca, si apre la 7^ edizione di “Dante a Castello – Visioni sotto le stelle” giovedì 21 agosto alle 19.30 al castello di Civita di Bojano, come sempre dedicata agli Italiani nel Mondo. E di un progetto visionario, infatti, si tratta, ideato e realizzato da Mina Cappussi nel solco del Movimento per la Grande Bellezza, che nasce nell’antica capitale dei Sanniti, Bojano, per diffondere e valorizzare le bellezze del Molise, le sue perle culturali, storiche e paesaggistiche come progetto UMDI Molise Noblesse Filitalia International.

Un tuffo nella storia a passi di danza sotto le volte, in un a solo tra le rovine di mura che risalgono all’anno Mille, lungo la scalinata che calcava, nel XI secolo d.C., il normanno Rodolfo de Moulins e dal 1221 Federico II di Svevia. Il castello, infatti, con il borgo medievale che è oggi un piccolo gioiello urbano, faceva parte delle fortezze demaniali dell’imperatore, che qui portò anche una colonia di ebrei, giunti al suo seguito. Ma c’è dell’altro, la storia di Giuditta e di Tommaso in parallelo con Paolo e Francesca, secondo una narrazione che individuerebbe nella contessa l’amante dell’imperatore Federico II

“Niente di quello che vi aspettate sarà”. Già, perché bisogna portare con sé torcia e cuscino per sedersi, per poter assistere a quello che si presenta come evento sperimentale senza elettricità e senza orpelli, per ritrovare il silenzio, per immergersi nell’atmosfera della vita a castello, nella magia delle arti, dei Maestri cantori, della luna.

Il “non-evento” stile Alice nel Paese delle Meraviglie (come lo avevano ribattezzato al suo esordio) quello che era un ritrovo destinato a pochi eletti in un luogo magico, è oggi un appuntamento atteso, anticipato da Giornate ecologiche di ripulitura dei luoghi, che culminano con una “festa” di riappropriazione del territorio firmata Molise Noblesse Festival, con la partecipazione – per la sezione: SUONI nella PIETRA – di Lorenzo Spina (clarinetto basso), Daniele Monaco (violino), Simone Margiotta (percussioni), Domenico Prioriello (organetto – bufù). Special Guest: una musicista e compositrice di soli 13 anni, Vittoria Vera Gioia

“A vizio di lussuria fu sì rotta, che libito fé licito in sua legge”. Il V è il canto delle lussuriose regine di Sparta, di Babilonia, dell’Egitto che, per la sezione TEATRO TRA LE ANTICHE MURA, saranno raccontate da un cultore di Dante quale Alessio Spina, con Rosangela Tedeschi, Alessandra Gioia, Mariagrazia Giacchetta, Mina Cappussi. A rappresentare i lussuriosi Valentina Pisano (Elena), Federica Napoletano (Didone), Alessia Cioffi (Cleopatra), Marco Monaco (Achille).

Il canto sarà introdotto da un a solo di Irene Muccilli del Centro Danza Amatuzio, dal titolo “In Fluctu Desiderii” a simboleggiare la lussuria.

Ma il V è anche il canto di Paolo e Francesca, la più nota coppia di amanti immortalati dal genio dantesco, introdotti da Mina Cappassi, che ragionerà sulla forza ineluttabile dell’amore, condannati alla dannazione eterna ma anche all’eterna commemorazione.

Per la sezione danza: grazia e potenza, una performance insolita, sulle note dei Queen, con il Corpo di Ballo della Scuola di Danza Amatuzio di Marzia Bernardo composto da Divya Campanella, Teresa Cappussi, Miriam Graziano, Irene Muccilli, Ludovica Pietrangelo, Asia Spina.

E ci saranno lo spiritello del Tratturo, allegro e scanzonato, che abita il castello con il suo organetto, il genius loci, il fantasma di Giuditta, per l’appuntamento di promozione culturale e territoriale del Movimento per la Grande Bellezza, Centro Studi Agorà, Filitalia Chapter Bojano, UMDI Un Mondo d’Italiani, Aitef Molise, Anief, con Ippocrates, Casa Molise, Vivi Bojano, Comune di Bojano e numerosi partner locali, nazionali e internazionali. L’appuntamento è per giovedì 21 agosto alle 19.30 al castello di Civita di Bojano, percorrendo il sentiero dal borgo medievale di Civita, rigorosamente a piedi.

Per la sezione l’amore più alto, in chiusura il Canto XXIII del Paradiso si leverà alto nel cielo con l’Invocazione alla Vergine e i versi sublimi “…l’amor che move il sole e l’altre stelle”.

Per la sezione sapori antichi, un momento conviviale a cura del Caseificio Biferno Pulsone di Bojano.

Fuoriprogramma “La morte del passero” di Catullo, allusivo ed erotico, nella versione originale in Latino e nella traduzione inedita di Alessio Spina. La grafica è di Eliana Cappussi, coadiuva Roberto Napolitano e l’Accademia Musicale Il Pentagramma, Remo Perrella e associazione Vivi Bojano, Italo Risi. Il convivio è gratuito ed aperto a tutti, si svolgerà all’aperto. Consigliata prenotazione al 3388918290 – 327 112 3663

MOLISE NOBLESSE: LA GRANDE BELLEZZA DI UNA PICCOLA REGIONE

“Molise Noblesse – sottolinea Mina Cappussi, direttore del quotidiano internazionale UMDI Un Mondo d’Italiani e Ceo dell’iniziativa – non è solo il titolo di un progetto, è piuttosto una filosofia di vita, è un principio, una linea di pensiero, una condotta. Un credo, una bandiera, una medaglia apposta sul petto di chi torna ad inorgoglirsi della terra dei Padri Sanniti. Perché Molise Noblesse è diventato oggi un “modo di essere”, un brand, un logo, un marchio, un sito, un riferimento su centinaia di eventi e di appuntamenti organizzati da Centro Studi. Per scalfire il rumore suscitato dal ritornello “Il Molise non esiste” bisognava fare altrettanto, e forse ancora più “rumore”. E noi l’abbiamo fatto, contando sulla forza e la buona volontà dei giovani molisani, intercettando le speranze e i sogni di chi non vorrebbe mai lasciare questa terra, e parallelamente toccando con mano la disperazione di chi è consapevole della mancanza di opportunità per poter restare!”.

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Argomenti: Bojano

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