“La dignità del lavoro non è negoziabile”, sottolinea il sindacalista, in queste strutture “si continua a garantire l’assistenza sanitaria ogni giorno, anche nei contesti più fragili e con organici ridotti all’osso”, mentre “i nostri contratti collettivi nazionali sono scaduti da oltre sei e dodici anni. Una situazione surreale, che ci riporta a un tempo che speravamo superato, in cui i lavoratori erano invisibili e la loro voce irrilevante. In Molise – prosegue – la questione assume una valenza ancora più grave. Il nostro Sistema sanitario regionale (Ssr) è in profonda sofferenza, le liste d’attesa si allungano, le strutture pubbliche si svuotano e la sanità privata, convenzionata con il Ssr, assume un ruolo sempre più centrale. Ma questo ruolo non può essere pagato con il sacrificio dei diritti di chi lavora”.
Il 22 maggio sindacati e lavoratori saranno, dalle 10 alle 12, davanti alla sede della Regione per chiedere “un impegno concreto da parte delle istituzioni. Non solo solidarietà simbolica, ma atti amministrativi coerenti con i principi di giustizia sociale che la sanità, anche quella privata, non può tradire”.
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