Sisma Molise: 22 anni dopo ancora 250 cantieri da completare

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Terremoto Amatrice, intervento Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico MoliseCAMPOBASSO – A 22 anni dal terremoto del Molise – giovedì 31 ottobre sarà celebrato l’anniversario della tragedia – la ricostruzione post sisma non è ancora completata. Nel 2002 non ci fu solo il dramma di San Giuliano di Puglia, con il crollo della scuola Jovine e la morte di 27 bambini e della loro maestra, ma danni e devastazione in tutti i Comuni di quella zona intorno all’epicentro. Oggi ci sono ancora 250 cantieri aperti su 1200 interventi autorizzati.

A fare il punto della situazione è il direttore dell’Agenzia regionale post sisma, Antonio Lastoria. Complessivamente per la ricostruzione in 22 anni ci sono stati fondi per 330 milioni di euro, di questi 300 sono stati finora liquidati. Dei 250 cantieri aperti, 241 riguardano opere private, ci sono poi 5 scuole, 2 chiese e due opere pubbliche a Ripabottoni e Toro. I Comuni con il maggior numero di interventi da completare sono Bonefro (32), Colletorto (27) e Castellino (23).

In questo discorso non rientra San Giuliano di Puglia dove la ricostruzione è terminata da qualche anno. Il 2025 è l’anno in cui tutto dovrebbe essere completato. Nel dicembre 2023 il direttore dell’Agenzia Lastoria firmò una determina con cui fissava il termine ultimo per la chiusura dei cantieri al prossimo 31 dicembre. Si va ora verso una proroga, ma tutto dovrà comunque essere completato entro il 31 dicembre 2025 per gli obblighi di rendicontazione delle spese nell’ambito dei fondi Fsc.

Negli ultimi anni a rallentare la ricostruzione è stato anche il superbonus edilizio 110 che ha tenuto impegnate le ditte nei lavori di ristrutturazione con le agevolazioni concesse. Infine, quanto alle risorse finanziarie necessarie, rispetto ai problemi del passato, oggi la situazione è molto diversa come evidenzia lo stesso Lastoria, diventato direttore dell’Agenzia un anno fa: “La Regione Molise – spiega – in questo periodo ha sempre garantito le risorse necessarie per la liquidazione degli stati di avanzamento lavori e oggi l’agenzia ha in cassa anche le risorse necessarie per far fronte alle richieste di pagamento che arriveranno”.