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Termoli Jazz Festival 2019, programma e artisti

La rassegna musicale riparte con grandi nomi dal 23 al 31 luglio. Tre appuntamenti per la 6°edizione

TERMOLI – Tre eventi per una Termoli che torna ad essere palcoscenico del grande jazz. Dopo il successo delle passate edizioni torna il “Termoli Jazz Festival”, i cui dettagli sono stati illustrati questa mattina presso la sala consiliare del Comune di Termoli alla presenza dell’Assessore al Turismo e alla Cultura, Michele Barile, e del direttore artistico Michele Macchiagodena.

Entrambi hanno sottolinato l’importanza della manifestazione, giunta alla sua sesta edizione, che ha avuto un percorso di crescita anno dopo anno dimostrandosi di grande richiamo e qualità. Un percorso che si è scelto di non abbandonare ma di portare avanti con determinazione. «Nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato quest’anno abbiamo voluto proseguire con questo progetto e lo faremo anche negli anni a seguire» ha spiegato l’Assessore.

«Un progetto che mira ad affermare la cultura attraverso la musica», ha affermato il direttore Macchiagodena sottolineando come il Termoli Jazz Festival si inserisca all’interno di un continuum nato tanti anni fa con l’impegno di Lino La Penna e il suo Termoli Jazz Podium e proseguito poi con il Festival Adriatico delle Musiche ideato da Antonio Artese, che sarà ospite nella serata del 30 agosto e che era presente in conferenza.

Una manifestazione che si compone di tre date, un cartellone dunque ridotto rispetto alle edizioni passate ma non per questo di minore qualità. Lo dimostra il parterre di artisti che si esibirà.

PROGRAMMA

A cominciare dall’anteprima che si terrà domani, 23 luglio, e che anticipa le due serate che si svolgeranno, come da tradizione, a fine agosto. Sarà John Patitucci, uno dei migliori bassisti jazz al mondo, ad aprire la manifestazione con un concerto esclusivo. L’appuntamento sarà domani alle 21.30 al Macte e inaugurerà quello che diverrà un vero e proprio cartellone musicale del Museo di arte contemporanea, il ‘Macte Musica’.

John Patitucci si esibirà dapprima in solo per poi essere accompagnato dal duo formato dagli straordinari Elio Coppola alla batteria e Andrea Rea al piano. Un concerto che, per via della capienza del Museo, è ad ingresso limitato e i 200 posti a sedere sono andati a ruba nel giro di pochissimi giorni. D’altronde non poteva essere altrimenti con un artista reduce, proprio in questi giorni, dell’Umbria jazz dove sì è esibito in due set facendo registrare il tutto esaurito.

Dopo quest’eccezionale anteprima, il festival tornerà nella sua ‘storica’ collocazione, a fine agosto nella splendida piazza Duomo. Il 30 agosto ci sarà Antonio Artese Quartet che presenterà il suo quarto lavoro discografico, “Voyage”, che affronta il tema del viaggio sotto diverse declinazioni. «Sarà un concerto elegante e raffinato», ha preannunciato Michele Macchiagodena che ha speso parole di encomio per l’artista di origine termolese e per il suo impegno per l’educazione alla musica nella nostra città.

La serata conclusiva del 31 agosto è quella che maggiormente segna l’apertura del jazz – e del festival termolese – a nuove interessanti contaminazioni. Si esibiranno i Technoir prima e Nikitch e Kuna Maze con Ralph Stark poi, giovani artisti che stanno innovando il panorama jazzistico e che daranno vita ad un’alchimia coinvolgente di suoni e strumenti acustici ed elettronici. Un doppio concerto che strizza l’occhio ad un pubblico più giovane ma che promette di far ballare tutti.

Confermati anche per quest’anno i dj set in apertura e chiusura del concerto, con dj Bubu il 30 agosto e dj Sebastian il 31.

Sponsor privato di quest’anno del festival sarà Carpenè Malvolti, un marchio di qualità riconosciuta anche fuori dai confini nazionali e che riempie di orgoglio gli organizzatori del festival. Per il direttore artistico, ciò non fa che riconoscere ed attestare la qualità del festival stesso. Altri ringraziamenti sono andati a tutte le attività del Borgo Antico che anche stavolta non hanno fatto mancare il loro prezioso sostegno.

«Il festival è frutto di una tradizione jazzistica di cui Termoli può essere orgogliosa» le parole del Maestro Artese. E parafrasando la massima della fisica ‘Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma’ ha puntualizzato come sia stato un bene che le varie kermesse di questi anni si siano modificate aprendosi a nuove vie e ribadendo come l’importante sia ‘guardare lontano’, proprio quello che si è fatto dando continuità a questa manifestazione, al di là delle Amministrazioni che cambiano. Non
di secondaria importanza la scelta, consolidata, del luogo, quella piazza Duomo che è il cuore pulsante e culturale della città e che dà maggior rilievo al tutto.

GLI ARTISTI

JOHN PATITUCCI – “Soul of The Bass” + Guest Elio Coppola Band

Bassista e contrabbassista statunitense con origini italiane, John Patitucci è uno dei più grandi contrabbassisti del mondo ed è testimone ed innovatore dell’evoluzione della musica jazz degli ultimi 30 anni. Infatti è stato membro sia dell’Acoustic che dell’Electric Band di Chick Corea. Tantissime le collaborazioni all’attivo, per citarne solo alcune: Manhattan Transfer, Stan Getz, Wayne Shorter, Joao Gilberto, Milton Nascimento, Dave Grusin, Lee Riteneur, ha suonato con importantissimi compositori di colonne sonore ed è uno dei più stimati sideman della musica jazz contemporanea. Negli anni ‘90 tutte le riviste specializzate di jazz lo elessero per anni il miglior contrabbassista del mondo.

Direttamente da Umbria Jazz, John Patitucci presenterà a Termoli, per Macte Musica, in anteprima per il Termoli Jazz Festival, il suo nuovo disco “Soul of the Bass”. La prima parte del concerto lo vedrà in uno spettacolare “solo” e nella seconda in trio con Elio Coppola alla batteria e Andrea Rea al piano.

“ANTONIO ARTESE QUARTET” – “Voyage”

Antonio Artese, nasce a Termoli nel 1961 e si afferma in Italia, in Europa e negli Stati Uniti come solista e pianista di musica da camera. Dopo aver conseguito il Diploma di Pianoforte Principale presso il Conservatorio “Santa Cecilia”, si laurea successivamente in Filosofia Teoretica presso l’Università di Chieti e studia musicologia presso il DAMS di Bologna. Nel 1992 vince il primo premio al “Performing Arts Scholarship Foundation Competition” a Santa Barbara, e riceve l’Esperia Foundation Grant. Nel 2000 consegue il Dottorato in Piano Performance (DMA) presso la University of California, sotto la guida di Peter Yazbeck e Paul Berkowitz. Partecipa in seguito a corsi di perfezionamento e masterclasses con Mikael Eliasen, Alexander Slobodyanik, Anton Kuerti, Elio Battaglia, Alessandro Specchi, Boris Bloch. Appassionato di jazz fin da giovanissimo, ha suonato a San Francisco, Oakland, Los Angeles, Santa Barbara, Ginevra, Londra, Stoccolma, Monaco, Palma de Mallorca.

Il suo stile personalissimo e le sue capacità di improvvisazione, sia nel jazz che nella musica classica, gli permettono di esprimersi con naturalezza nel linguaggio di vari generi musicali. Come pianista jazz, Antonio Artese ha al suo attivo collaborazioni con musicisti di rilievo tra cui Bill Smith, Maurizio Giammarco, Yuri Golubev, Gabriele Mirabassi, Stefano “Cocco” Cantini, Nate Birkey, Chris Colangelo, Jim Connolly, Klaus Lessmann, Barbara Casini. Mauro Negri, Alessandro Marzi, Mirco Mariottini, Gabriele Evangelista. Tra le registrazioni, il CD“Italian Sketches” Digital Domain, New York 1996 e il video “Improvisation: a narrative structure” con Gilles Apap, Gianna Abondolo, e il grande percussionista californiano John Bergamo.

Come didatta, ha insegnato pianoforte in Italia e negli Stati Uniti, in studi privati, ha tenuto corsi di Ear Training e di teoria presso la University of California at Santa Barbara e collaborato con cantanti e vari strumentisti a San Francisco e Berkeley. Antonio Artese è stato fondatore e direttore artistico dell’Adriatic Chamber Music Festival, del Festival Adriatico delle Musiche, dei Corsi di Perfezionamento ad Alba, del Festival Brainwaves a Firenze, e dell’associazione Florentia Consort. Tra le altre registrazioni il CD“Live in Santa Barbara,” Music CD, piano solo recital, Lotte Lehmann Hall, per l’etichetta Opus 1, l’album“The Change” Antonio Artese Trio, Music CD, Siena, Italy, 2006, e la colonna sonora “In God we trust,” Soundtrack for animation movie by Jorvic Salazar and Michael McCuske, Film Studies, UC Santa Barbara, 2002. Tra le composizioni più recenti “Waters”, un ciclo di quattro sketches per violoncello e pianoforte, dedicati alla violoncellista Judith Glyde. In ambito universitario, Antonio Artese ha ricoperto l’incarico di Direttore del Centro Studi della University of California a Siena e dell’International Studies Institute a Firenze.

E’ attualmente direttore artistico e CEO della Florentia Consort e Dean del Chigiana Global Academy Programs per l’Accademia Chigiana. Cura per il Museo Marino Marini la rassegna Cryptic Music 2019. Dal 2014 Antonio Artese si occupa anche di concerti multi-sensoriali e di approfondimenti sinestetici, creando una performance “Mysterium” per pianoforte, luci e profumi.

“TECHNOIR”

I “Technoir” sono un duo Trip Hop/ Nu Soul nato a Milano nel 2014 e composto da Alexandros (aka Sound Activist) chitarre, synths, laptop, voce e Jennifer (aka Jennyfire) voce, effetti. Il loro sound mescola jazz, elettronica, soul, improvvisazione e una costante ricerca sonora. Nel 2016 il duo arriva ad esibirsi in club come La Maroquinerie di Parigi, Santeria Social Club (opening act per Romare), Magnolia, Apollo (opening act per DAM FUNK) e BIKO a Milano, Il Caffè Internazionale di Palermo e lungo tutta la penisola.

Nel 2017 la pubblicazione dei primi 3P di NeMui (New Ecosystem Musically Improved) per la label Cane Nero Dischi, cioè una serie di EP a cadenza trimestrale raccolti nel disco di debutto pubblicato il 21 Aprile 2017, intitolato appunto NeMui. Tutti i brani sono composti dal duo e prodotti interamente da Alexandros (Sound Activist). La band ha curato ogni aspetto del progetto, fino alle grafiche, insieme a vari collaboratori.

Il loro primo album ha attirato l’attenzione di “Rolling Stone Italia”, della webzine “Afropunk” che ha lanciato in anteprima il secondo volume di NeMui, del magazine musicale “Rumore” e del blog Dance Like Shaquille O’Neal. Il loro singolo “Techtube” è stato inserito nella trasmissione Mono Jazz in onda su Worldwide FM di Gilles Peterson.

Diverse le partecipazioni ad eventi di spicco da Mi Ami Festival 2017, al Disorder Festival di Eboli, alla Biennale di Venezia 2017 e alla 70esima edizione del Festival internazionale del Cinema di Locarno, dolo per citarne alcuni. Nell’Agosto del 2018 hanno aperto il live di Moses Sumney per il Locus Festival 2018. Nel marzo 2019 pubblicano per Cane Nero Dischi il nuovo EP intitolato “AlieNation” a un anno di distanza dall’album d’esordio NeMui. L’EP segna per il duo lo spostamento verso sonorità più cupe e Trip-Hop, pur mantenendo le venature Nu Soul del primo lavoro e parla, come il titolo suggerisce, di alienazione, di perdita, della vita in gigantesche metropoli come Londra, Parigi, Milano e del momento storico disumanizzante in cui stiamo vivendo.

NIKITCH E KUNA MAZE feat RALPH STARK

Nikitch e Kuna Maze pubblicano nel 2018 il loro primo EP “Cake” per l’etichetta Cascade Records. Dopo il primo lavoro, supportato dalla stampa specializzata Tsugi, Trax, Laidback radio, così come molti professionisti musicali e dj internazionali come Gilles Peterson (BBC Radio 6, Worldwide fm), Laurent Garnier, Lefto (Studio Bruxelles), Lexis, Toshio Matsura, Nikitch e kuna Maze sono tornati in studio per comporre il loro nuovo EP: “Mush witch”, pubblicato nel marzo 2019 per la storica etichetta inglese Tru Thoughts.

I due produttori si sono incontrati per la prima volta nella sezione jazz della scuola musicale francese di chambéry. Andare sul palco con una band dal vivo è stato un passo ovvio per entrambi. Dopo il loro primo incontro, entrambi hanno confermato le loro firme musicali (Kuna Maze essendo specializzato nella scena di Los Angeles Beat e il dubstep dell’English Post e Nikitch su Bass Music e Chicago footwork).

Nel 2016, la loro prima collaborazione sulla traccia “Chemelin” ha aperto la strada ad un nuovo progetto che mescola i loro mondi musicali diversi. La pubblicazione della loro nuova opera “Mush” è anche l’inizio di una nuova band dal vivo: Raphaël Starkier, batterista, si unisce a Nikitch sul flauto, tastiere e sequenze e Kuna Maze sul basso per creare un linguaggio musicale ispirato ai colori del Jazz, Hip Hop e musica elettronica.

La fusione di tutte queste influenze crea un risultato colorato e sorprendente che ti tira subito fuori dal divano e ti fa venir voglia di ballare.

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