Terremoto, la denuncia del Cnsas Molise: “Siamo senza mezzi”

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Terremoto Amatrice, intervento Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico MoliseCAMPOBASSO – La delegazione regionale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) polemizza in merito alla prima fase dell’emergenza sisma, in quanto “le operazioni logistiche relative all’intervento hanno comportato notevoli difficoltà ed evidenziato, ancora una volta, drammatiche e gravi criticità dovute alla totale mancanza di risorse e di mezzi del Cnsas Molise”.

La Regione Molise “è l’unica d’Italia che ancora non si dota di un adeguato strumento normativo che consentirebbe al Cnsas di svolgere, come avviene in tutte le altre regioni, i compiti istituzionali, a cui è deputato da leggi dello Stato, in maniera opportuna, sia per interventi tecnico sanitari di emergenza e di ricerca persone disperse in pericolo di vita sul territorio regionale, ma anche per interventi di Protezione civile per calamità naturali come quella attuale che ha colpito i territori del centro Italia”.

“La mancanza di risorse e mezzi – evidenzia il Cnsas – ha comportato ore di ritardo nell’intervento, in un ambito in cui la tempistica dei soccorsi rappresenta un fattore critico e determinante per la possibilità di salvare vite umane. Allo scopo di ovviare momentaneamente a questo problema logistico e ridurre il più possibile i tempi di intervento, è stata inoltrata tempestivamente istanza di un mezzo fuoristrada all’Agenzia regionale di Protezione civile, che l’ha prontamente accolta fornendo un mezzo che, solo dopo aver risolto un inconveniente meccanico dovuto al lungo fermo del veicolo, ha consentito alla squadra di tecnici molisani di recarsi, anche se con diverse ore di ritardo, sulle zone terremotate”.

“È dal 2013 – si legge ancora in una nota – che la Regione si è impegnata a dotarsi di una legge che consentirebbe al Cnsas di ottenere risorse per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali. Tale strumento normativo, che scaturisce da una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale il 10 settembre 2013 e che, inspiegabilmente, a tutt’oggi ancora non intraprende il suo iter legislativo, permetterebbe alla nostra Regione di garantire un servizio efficiente in materia di pubblico soccorso”.