Turismo, la posizione di Giovani per Agnone Democratica

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AGNONE – “Oggi il turismo sembra essere uno dei principi di organizzazione del territorio utili a valorizzare delle opportunità di rinascita per le aree marginalizzate e depresse del nostro Paese. Tuttavia spesso, si tralascia una domanda fondamentale: cosa significa ‘fare turismo’? Questo fenomeno ha una potente forza generatrice, in grado di creare processi territoriali virtuosi che, talvolta, sono dannosi per l’ambiente e per la comunità di quel territorio. Dunque sarebbe necessario, per un turismo che sappia soppesare al meglio le esigenze comunitarie, ambientali ed economiche, una gestione di tale complessità accurata e di lungo termine”.

Così in una nota i “Giovani per Agnone Democratica”, secondo cui “innanzitutto c’è la necessità di comprendere la potenzialità immensa del nostro patrimonio storico, culturale, artistico e naturale che tuttavia è altrettanto fragile. Spesso, infatti, il territorio sembra essere un ‘grande incompreso’, sia dagli abitanti che lo immaginano, trasformano e vivono tutti i giorni, che da coloro che operano per le politiche territoriali. In particolare, le aree interne potrebbero essere, o forse questo processo è già in divenire, dei luoghi centrali per risollevare le sorti innanzitutto ambientali e sociali, oltre che economiche dell’intera nazione. Dei luoghi capaci di incubare e sviluppare delle iniziative innovative e sostenibili, in grado di essere vettori di pratiche virtuose e capaci di far fronte alle pressanti problematiche ambientali e sociali che affliggono il nostro Pianeta”.

L’obiettivo dovrebbe essere di “ritrovare un benessere di vita complessivo nell’ottica di una forte cooperazione tra tutti gli abitanti. Dovremmo ricordare che siamo tutti cittadini del mondo, nel nostro vivere locale e che nonostante abitiamo in delle specifiche ripartizioni territoriali e amministrative, come esseri umani, capaci di agire territorialmente, siamo in grado di oltrepassare tali confini perché la cultura è fluida. Dovremmo fuggire dai processi cognitivi che ci imprigionano in una visione specifica e statica del nostro mondo quotidiano, che ci separa dalla bellezza del Pianeta in cui viviamo”. Dunque, fare turismo “dovrebbe presupporre una domanda basilare: quanto conosco il posto in cui vivo? Quanto ne so di quel patrimonio che voglio far conoscere al turista?”, concludono i “Giovani per Agnone Democratica”.