Vertenza unitaria per salvare gli ospedali di Isernia e Agnone: i sindaci molisani rilanciano la difesa della sanità pubblica nei territori interni
AGNONE – “Lo smantellamento della sanità pubblica è una condanna per il futuro delle nostre comunità”. È il messaggio condiviso dal sindaco di Agnone e presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia, dal sindaco di Isernia, Piero Castrataro, e dal sindaco di Capracotta, Candido Paglione.
In vista del nuovo tavolo tecnico ministeriale a Roma, a cui parteciperanno i commissari alla sanità del Molise, Bonamico e Di Giacomo, i tre primi cittadini si presentano uniti per ribadire il loro impegno in difesa della sanità pubblica.
“È necessaria una nuova vertenza per non morire come quella che fu organizzata nel 1993 – ha commentato Saia – Questa volta non deve essere un’iniziativa relegata all’Alto Molise, ma deve coinvolgere tutta la provincia di Isernia. Non si tratta di polemiche strumentali, stiamo parlando di esigenze essenziali per la sopravvivenza dei nostri territori. Attendiamo l’esito del tavolo ministeriale, ci auguriamo sia maturata in questi giorni un’idea diversa di sanità nei territori interni”.
“Noi sindaci – ha detto Castrataro – dobbiamo fare fronte comune insieme a tutti i cittadini perché gli ospedali di Isernia e Agnone vanno salvati. Il laboratorio di emodinamica del ‘Veneziale’ è importantissimo: con numeri significativi salva vite e genera mobilità attiva. Il ‘Caracciolo’ è fondamentale per servire un’area disagiata che ha delle caratteristiche orografiche che rendono difficili interventi rapidi. Non ci tiriamo indietro e ribadiamo ai tecnici dei tavoli romani che i nostri territori hanno bisogno di una sanità pubblica di qualità per salvare il futuro di tutti”.
“Il diritto alla salute sancito dal nostro ordinamento – ha spiegato Paglione – riconosce l’accesso alle cure per tutti. E allora, in questa prospettiva, anche i cittadini delle aree interne devono vedersi riconosciuto il sacrosanto diritto a restare in questi territori, un diritto che nessuno deve negare. Il problema della sanità non riguarda solo Capracotta e Agnone, ma anche Isernia: c’è dietro un disegno preciso di smantellamento della sanità pubblica. È il momento di dire basta e di riaprire una vertenza vera che coinvolga tutti”.