Così il sindaco di Capracotta, Candido Paglione. “Serve visione e passione e serve fare subito, perché senza giovani e senza capitale umano, la nostra terra, L’Alto Molise, diventa una terra vecchia che rischia di vivere soltanto di nostalgia cronica. Ma, soprattutto, abbiamo detto chiaramente che non esistono aree marginali, ma aree e comunità marginalizzate da politiche sbagliate. La lotta allo spopolamento deve diventare un’idea comune, una sfida collettiva e una speranza concreta, perché nessun comune che si spopola ha di fronte un destino ineluttabile. Infatti, importanti pezzi della montagna italiana e delle aree interne, soprattutto sulle Alpi, cominciano a vedere segnali incoraggianti di ripresa e di nuova demografia”, aggiunge.
“Anche qui, nelle aree interne dell’Appennino dobbiamo crederci, perché la partita si può riaprire, con la consapevolezza e l’impegno di tutti. Ai cittadini che vengono da noi per rinvigorire lo spirito e il corpo diciamo di non guardare alle cose che mancano, ma di dire grazie per tutto quello che ancora trovano. E, infine, l’invito a voler bene ai luoghi che ci appartengono e ad essere grati a coloro che ancora se ne prendono cura e li fanno trovare belli e accoglienti, nonostante le innumerevoli difficoltà che devono affrontare, tutti i giorni. Grazie a quanti hanno dato il loro contributo per la riuscita della nostra Festa de L’Unità”, conclude Paglione.
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