Aiuto alle fasce deboli, presentato il Progetto S.O.L.E.I.L. a Roma

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ROMA – Un aiuto alle fasce deboli, una politica di sostegno e accoglienza: la Regione Molise impegnata per l’integrazione sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa di cittadini di Paesi terzi vittime di sfruttamento lavorativo.

E’ stato presentato ieri a Roma, su iniziativa della Regione Lazio, presso la Sala Tirreno di Piazza Oderico da Pordenone, il Progetto S.O.L.E.I.L. (Servizi di Orientamento al Lavoro ed Empowerment Interregionale per un sistema Legale) di iniziativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che vede anche la nostra regione tra i protagonisti, rappresentata nell’occasione dall’Assessore Regionale alle Politiche del Lavoro e Bilancio, Gianluca Cefaratti. Un evento importante ed un momento di confronto istituzionale, condivisione di idee e nuove strategie da seguire.

Tanti i relatori d’eccezione, ad iniziare dal Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a Giuseppe Schiboni- Assessore Scuola, Lavoro, Formazione, Ricerca, Merito e Urbanistica della Regione Lazio, Roberto Santangelo- Assessore Politiche Sociali, Formazione e Istruzione, Enti Locali e Cultura della Regione Abruzzo, Stefano Aguzzi (in collegamento online)- Assessore Lavoro, Tutela e sicurezza del Lavoro, Formazione professionale della Regione Marche, Alessandra Nardini- Assessora Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro della Regione Toscana e Massimiliano Maselli- Assessore Servizi Sociali, Disabilità, Terzo Settore e Servizi alla persona della Regione Lazio ai quali sono toccati i saluti istituzionali, mentre moderatrice è stata la giornalista Alessia Tomasini.

Sono seguiti gli interventi di Romina Papetti- Project Manager S.O.L.E.I.L. e sul tema delle strategie di Stefania Congia- Direttrice, Direzione generale e per le politiche migratorie e per l’inserimento sociale e lavorativo dei migranti (ML), Mattia Peradotto- Direttore Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR), Gianni Rosas- Direttore dell’ Ufficio per l’Italia e San Marino dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). La funzione di moderatrice è stata svolta da Elisabetta Longo-Direttrice Direzione regionale Istruzione, Formazione e Politiche per l’occupazione.

Il II° panel dei lavori sul tema delle esperienze regionali, ha visto il contributo di Chiara Murazzo del Progetto “Common Ground” della Regione Piemonte (in collegamento online), Maria Letizia Di Liberti del Progetto “Su.Pre.Me.2” della Regione Sicilia, Camilla Orlandi del Progetto “InCaS”-Anci Nazionale, e Giovanni Abbate del Progetto “Alt Caporalato D.U.E.”- OIM Italia. Il ruolo di moderatrice è stato svolto da Ornella Guglielmino- Direttrice Direzione regionale Inclusione Socilae.

Il III° panel dei lavori, moderato da Romina Papetti ha riguardato il tema degli strumenti su argomenti quali l’art.18 ter e il contrasto allo sfruttamento lavorativo, con l’intervento di Emilio Santoro- Professore preso l’Università degli Studi di Firenze, mentre Marco Catarci ed Enrica Rigo- Professori presso l’Università degli Studi Roma Tre hanno parlato di formazione, diritti e lavoro dignitoso. Lo spazio per domande e risposte in sala ha preceduto la chiusura dei lavori di un incontro importante alla presenza di rappresentanti istituzionali e del mondo del lavoro.

L’obiettivo principale del progetto è di mitigare lo sfruttamento lavorativo con tutte le conseguenze gravi che determina nel tessuto sociale e di innescare processi di educazione alla legalità e inclusione socio economica; ciò potrà essere ottenuto potenziando la rete di welfare territoriale, creando modelli di lavoro cooperativi e procedure per l’inclusione socioeconomica di cittadini di Paesi terzi, per aumentare la consapevolezza del fenomeno dello sfruttamento lavorativo, sensibilizzando le comunità locali e le imprese del territorio. Integrazione, quindi, ma anche condivisione, per avvicinare la popolazione alla comprensione e per colmare le diseguaglianze sociali.

Sarà importante anche offrire alle vittime di sfruttamento lavorativo alternative concrete per la ridefinizione del loro progetto di vita, accompagnandole nell’acquisizione di nuove competenze e nel rafforzamento di quelle già possedute. Bisogna andare verso la civiltà dell’incontro e non dei muri, delle barriere, che spesso poi determinano una guerra tra poveri. Un altro aspetto da rimarcare è quello dell’autonomia abitativa, considerando le scelte e vocazioni dei beneficiari, che vanno responsabilizzati per portarli all’indipendenza e all’emancipazione nel medio e lungo periodo. Una presenza, quella dell’Ente regionale, che testimonia un impegno concreto dall’alto valore sociale; la Regione Molise ha aderito alla manifestazione di interesse per la presentazione di progetti sul tema specificato, presentando un’idea progettuale per importo di €. 1.750.000,00 in partenariato con le Regioni Lazio (capofila) -Abruzzo – Marche e Toscana.

Il progetto ministeriale prevedeva la possibilità per il Soggetto Proponente di avvalersi di un partner costituito in ATI o ATS da individuare attraverso espletamento di una procedura di selezione. In Molise la co-progettazione è stata affidata, una volta esperite tutte le procedure di legge, alla costituenda ATS A.Re.S. Scarl. in partenariato con: Università degli Studi del Molise, Centro Provinciale Istruzione per adulti “Maestro Alberto Manzi”- CPIA CB, Centro Provinciale Istruzione per adulti di Isernia, Confcooperative Molise, Gal Molise Rurale Scarl- IS, Gal Molise Verso il 2000 Scarl CB, ARES Sociale soc.coop.soc, Hayet soc.Coop.Sociale, Associazione Culturale Trend. Un coinvolgimento di vari soggetti che potranno dare un importante apporto di competenze sul delicato lavoro da svolgere.