Campobasso, messaggio di Gravina per la Giornata della Legalità

104

Campobasso municipioCAMPOBASSO – In occasione della Giornata della Legalità è intervenuto il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina con un messaggio. Eccolo di seguito:

I simboli assumono una potenza tale da mettere radici anche nelle pieghe più drammatiche della storia e proprio della storia sanno diventare il nocciolo, il senso, il significato più duraturo.

La Giornata per la Legalità che ricorre quest’oggi, prende spunto proprio da una data che ci consegnò, in un colpo solo, ben ventotto anni fa, uno smarrimento indiscutibile che pervase tutta la società italiana alla notizia dell’esplosione di quel tratto di autostrada a Capaci, lì dove vennero uccisi il magistrato Giovanni Falcone con Francesca Morvillo e la loro scorta.

Quel giorno si aprì una voragine che ha rischiato di inghiottire le speranze di giustizia di un intero popolo. La mafia attaccò un simbolo dello Stato e rinnovò questo attacco qualche mese dopo, il 19 luglio, quando a perdere la vita a Palermo, in via D’Amelio sotto casa della propria madre, fu Paolo Borsellino con gli uomini della sua scorta.

Tutta la forza militare dell’organizzazione mafiosa siciliana venne convogliata in un attacco frontale al sistema di legalità nazionale che questi uomini con le loro scorte e i loro familiari rappresentavano.

Ogni 23 maggio, nel ricordare gli eventi di quei giorni e di quel terribile 1992, riannodiamo la coscienza civile della nostra nazione ai valori della giustizia e della legalità che uno Stato moderno e democratico deve difendere, vigilando con le sue istituzioni sui territori e dimostrando, con azioni concrete, quanto sia sentito e sempre attuale l’impegno da dedicare al contrasto sistematico verso ogni forma di criminalità.

Se Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini e le donne della loro scorta sono diventati simboli di una lotta da parte dello Stato alla criminalità, che non ammette pause o fraintendimenti, il ricordo del loro sacrificio come di quello di tutte le vittime delle mafie, deve produrre un’attenzione costante alla costruzione quotidiana di una cultura della legalità da propagare in tutti gli ambiti civili.

Non esiste zona franca, non c’è un settore che può sentirsi immune da tentativi di infiltrazioni criminali, la guardia va tenuta alta in ogni città e in ogni regione, ma soprattutto è l’argine democratico e costituzionale quello che deve funzionare da deterrente alle mire malavitose di organizzazioni che hanno modificato la loro immagine e ampliato le loro sfere d’interesse, travestendosi, ma restando illegali e criminali.

Impegniamoci tutti per dare voce alla legalità, alla solidarietà civile e alla forza dell’onesta che quei simboli che oggi ricordiamo, con il loro esempio di vita, rappresentano”.