GUGLIONESI – Sabato 10 maggio alle ore 20:45 al Teatro Fulvio di Guglionesi “Capone & Bungt Bangt” in concerto mentre domenica 11 maggio alle ore 19 e lunedì 12 alle 20:30 al Teatro del Loto in scena Lino Musella con “L’ammore nun’è ammore”, 30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti in napoletano da Dario Jacobelli con Marco Vidino ai cordofoni e percussioni, regia di Lino Musella.
A conclusione di una Stagione intensa e ricca di eventi, presentiamo i nostri “Fiori di maggio”, ultimi due imperdibili appuntamenti di Redention Song 2025, al Fulvio e al Loto. Dopo il successo ottenuto a dicembre al Teatro del Loto, dove hanno chiuso il Link Fest ‘24, tornano in Molise, al Fulvio di Guglionesi, Capone & Bungt Bangt, fondatori italiani della Junk Music (musica ecologica).
Dal 1999, il gruppo crea strumenti da materiali riciclati e rifiuti solidi urbani che conferiscono un suono inconfondibile alle canzoni di Maurizio Capone, percussionista, cantante ed autore, prodotto negli anni ‘80 da Pino Daniele, coprotagonista del film “Blues Metropolitano”, di Salvatore Piscicelli e voce della colonna sonora di “Scugnizzi”, di Nanni Loy, scritta da Claudio Mattone.
Capone, attraverso la trasformazione dei rifiuti in strumenti musicali, in maniera creativa e anticonvenzionale, ha posto l’attenzione, anticipando i tempi, su quello che, oggi, è tema centrale del dibattito mondiale: la tutela dell’ambiente. In venti anni di attività che hanno visto la band esibirsi sui palchi di tutto il mondo, i Bungt Bangt hnno finito per rappresentare un esempio di arte sostenibile, di straordinaria importanza in questo momento storico. Lino Musella, attore tra i più apprezzati della sua generazione, già al Loto nel 2022 con lo straordinario “Tavola tavola, chiodo chiodo” e tra i protagonisti di “E’ stata la mano di Dio”, capolavoro di Paolo Sorrentino, è qui protagonista di un affascinante percorso poetico attraverso gli immortali versi di Shakespeare, “traditi” in napoletano dall’artista Dario Jacobelli.
L’ammore nun’è ammore è un’originale ‘recita dei sentimenti’ tra emozioni, atmosfere magnetiche e intensi desideri. Musella racconta l’amore, la bellezza e la caducità della vita in una lingua coraggiosa, viscerale e seducente. Ad affiancarlo sulla scena, Marco Vidino – ai cordofoni e alle percussioni – con le sue musiche suggestive e avvolgenti che accompagnano gli spettatori in questo intimo viaggio. Dario Jacobelli, poeta scomparso prematuramente nel 2013, autore di racconti e romanzi, abile paroliere per musicisti come i Bisca, i 99 Posse e gli Almamegretta – ricorda l’attore – si dedicò negli ultimi anni della sua vita alla traduzione in napoletano e al tradimento, come amava definirlo, di 30 Sonetti di Shakespeare. Non aveva scadenze, non doveva rispettare le indicazioni o correzioni di nessun editore. Per committenti aveva i suoi amici più cari ai quali dedicava ogni sua nuova traduzione. I Sonetti in napoletano suonano bene. Battono di un proprio cuore. Indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, tenendo i piedi per terra.
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