La Tintilia protagonista dell’incontro sulla biodiversità dei vitigni autoctoni molisani

28

CAMPOMARINO – La Tintilia, vitigno autoctono della regione, è stata la protagonista dell’incontro sulla biodiversità dei vitigni autoctoni molisani e la loro valorizzazione tenuto nei giorni scorsi all’azienda vitivinicola biologica Di Majo Norante di Campomarino. La giornata formativa, composta di una sessione teorica in aula ed una pratico/dimostrativa in azienda, rientra nelle azioni dimostrative del progetto AGRISMART, ideato in collaborazione fra Coldiretti Molise, l’Ente di Formazione “Scuola e Lavoro” di Termoli ed Impresa Verde Molise srl, la Società di servizi di Coldiretti Molise. Presentato nell’ambito dell’avviso pubblico PSR 2014-2020 Misura 1. Sottomisura 1.2, Intervento 1.2.1, IL Progetto si compone di Attività “dimostrative” e “informative” mirante a fornire supporto informativo alle aziende agricole e zootecniche che operano in regione.

L’incontro alla “Di Majo Norante” ed alla sua cantina ha visto la partecipazione di numerosi imprenditori agricoli molisani che hanno avuto modo di apprendere e confrontarsi sulle tecniche di coltivazione e vinificazione, nel comune interesse della produzione nonché della valorizzazione dei vitigni autoctoni del Molise.

“Per quanto riguarda la coltivazione delle uve e la cura dei vigneti – ha spiegato Alessio Di Majo Norante, titolare dell’azienda – il nostro scopo principale è il mantenimento della biodiversità, intesa – ha precisato – come l’insieme di tutte le forme di vita presenti in campo ovvero: piante, animali e microrganismi. Per questo motivo da moltissimi anni seguiamo le nostre coltivazioni attenendoci alle regole dell’agricoltura biologica, usando solo concimi e metodi naturali nelle lotta ai parassiti”.

Nei vigneti dell’azienda viene lasciato un inerbimento naturale con la fioritura spontanea per garantire la salubrità del suolo, assicurando la presenza dei microorganismi necessari e degli insetti antagonisti di molti parassiti. Inoltre, grazie all’inerbimento naturale, si evita l’eccessiva dispersione idrica e l’erosione del suolo causata dagli agenti atmosferici come vento e piogge. Una tecnica di coltivazione che ben si sposa con le caratteristiche della Tintilia, un vitigno rustico che presenta una buona resistenza alla siccità, adatto a terreni collinari, argilloso-calcarei.

“Quando si vende una bottiglia di vino – ha aggiunto Di Majo Norante – non si vende solo un prodotto ma un intero territorio. Per questo è fondamentale basare la produzione sulla massima qualità delle uve. Un risultato – ha evidenziato – che si ottiene grazie al diradamento dei grappoli e alla sfogliatura prima della vendemmia, operazione questa che consente una maturazione ottimale dei grappoli che avranno a disposizione più calore e più luce”. La successiva vinificazione in cantina avviene con l’utilizzo di moderne tecnologie e tutta la cura necessaria, consolidata negli anni dalla famiglia Di Majo Norante. Un impegno che consente di esaltare tutte le potenzialità di delle pregiate uve dei vitigni coltivati”.