Medici 118: erano 96 e ora sono 41, sindacato Smi chiede maggiori tutele

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TERMOLI – “Siamo di fronte a una grave crisi della medicina del territorio. In Molise fino a poco tempo fa esercitavano 96 medici del 118 che attualmente si sono ridotti a 41 unità, ma c’è il rischio che questo numero si assottigli ancora di più in vista di nuovi pensionamenti. Per queste ragioni siamo molto preoccupati per gli scenari che potrebbero delinearsi per la medicina territoriale”. Così il sindacato medici italiani (Smi) della regione dopo il congresso svoltosi a Campobasso lo scorso fine settimana.

“Siamo preoccupati della demedicalizzazione delle ambulanze in Molise – dichiara il segretario regionale dello Smi Giovanni Passarelli – Oltre a quelle già in atto come a Castelmauro e Sant’Elia a Pianisi, Cerro al Volturno, Campobasso via Monte Grappa, il servizio notturno a Montenero di Bisaccia e Frosolone, potrebbero aggiungersi altre sedi. Senza medici si garantisce un servizio limitato di emergenza, mentre in passato, attraverso l’ambulanza, l’ospedale di fatto arrivava in casa. Oggi non è più così per tutti i molisani, ma solo per alcuni”.

Nelle postazioni demedicalizzate il medico può arrivare nei casi più gravi, ma non nei tempi celeri dell’intervento del 118 in quanto deve giungere da altre postazioni. “La Regione deve incentivare il servizio 118 con contratti più attrattivi – conclude Passarelli – associati a maggiori tutele per i medici”.