ROMA – “Soprannominato ‘Green Pass day’, oggi è il giorno cruciale in cui parte l’obbligo in tutti i luoghi di lavoro e per tutti i lavoratori. Di certo, il Green Pass non può diventare un mezzo di discriminazione, di non paga o peggio ancora di licenziamento”. Lo ha detto Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito all’obbligo del Green Pass sui luoghi di lavoro.
“Occorre assicurare il tampone gratuito a tutti i lavoratori non vaccinati, non è accettabile che il costo dei tamponi ricada sulle tasche dei dipendenti. Ciò potrebbe causare – chiosa il sindacalista – un disagio sociale e un caos tale da fare diventare il Green Pass una misura critica, più che di sicurezza. Tra l’altro, siamo l’unico Paese in Europa ad avere esteso l’obbligo a tutti i lavoratori di qualsiasi settore. Tuttavia, alla luce delle promesse di mobilitazione da parte di portuali e autotrasportatori che potrebbero bloccare il settore della logistica, e non solo, questa misura non può essere un pretesto per creare situazioni di violenza o di scontro. Sicuramente – conclude Capone – sul fronte dell’organizzazione del lavoro e degli spazi comuni nelle aziende siamo disponibili a discutere delle soluzioni più idonee per rafforzare i presidi e le garanzie a protezione dei lavoratori. Auspichiamo, dunque, la convocazione di un tavolo tra Governo, parti sociali e datoriali per aggiornare i protocolli di sicurezza”.