Samuel “Sam” Morelli. Il molisano che morì eroicamente, servendo l’Esercito degli Stati Uniti

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Samuel Sam Morelli SAN PIERRO AVELLANA (IS) – Samuel Carmen Morelli nacque a Ogden (Utah) il 14 marzo del 1923 da Amico Giusto e Paulina Lena (Pasqua Elena) Lombardi. Il padre era nato il 30 Aprile 1864 a San Pietro Avellana (oggi provincia di Isernia) e arrivò negli Stati Uniti, navigando sul piroscafo “Duca degli Abruzzi”, nel 1908.

La madre, nata il 5 novembre del 1896 a Denver in Colorado, era originaria di Vastogiradi e più precisamente della frazione di Pagliarone. Papà Amico Giustoera sarto poi, in seguito ad un brutto incidente, trovò occupazione presso un ospedale e la madre casalinga. Samuele “Sam” frequentò la scuola di “St. Joseph Catholic”, poi il liceo a Ogden ed infine si iscrisse a alla “Weber Tate University”.

A 19 anni, “Sam”, il 27 novembre 1942, fu inserito nell’ Army Reserve Corps (Corpo di Riserva). Il suo impegno universitario gli avrebbe consentito di rinviare l’arruolamento effettivo al giugno 1945. Ma quando, l’8 dicembre del 1941,gli Stati Uniti entrarono in guerra la sua storia, purtroppo, cambiò.

Samuel Sam assetto di guerraNel novembre del 1942 fu arruolato nel “Genio” ma successivamente fu inserito nella gloriosa “44th Infrantry Division” (Fanteria). Nel 1944 la sua Divisione venne inviata in Francia dove nel novembre fu impegnata in una dura battaglia.

Ed è qui che il giovane ragazzo molisano mostrò tutto suo coraggio. Accettò di essere tra i volontari per una rischiosissima missione: aprire un varco nelle linee nemiche. Durante questa azione venne gravemente ferito. Fu soccorso dai compagni e riportato al campo. Trasportato all’ospedale di Lorraine morì il 18 novembre del 1944. La notizia sconvolse la sua famiglia ed in particolare ne risentì, per tutta la vita, la povera mamma. A “Sam”Morelli andò la “Purple Heart” una decorazione delle forze armate assegnata, in nome del Presidente degli Stati Uniti, aimilitari caduti in battaglia.

Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”