Istituito come solennità civile nazionale – con la legge 92 del 2004 – il 10 febbraio di ogni anno serve a conservare e rinnovare la “memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra”.
Si legge nella nota del Comune: “Le Foibe, oggi più che mai, non sono spunto di una contesa ideologica come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato ripetutamente ad insinuare. Nell’istituire ufficialmente questa ricorrenza sedici anni fa si è voluto proprio sottolineare il fatto che l’epurazione di migliaia di italiani nelle Foibe da parte dei miliziani comunisti di Tito, all’indomani dell’Armistizio e poi a guerra finita, coinvolse molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni, ma colpevoli, semmai, soltanto di essere italiani e di essere visti come un ostacolo al disegno di conquista territoriale del comunismo di Tito”.
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