“Con tale provvedimento vengono infatti ricomprese all’interno dell’area naturalistica anche alcune attività imprenditoriali del settore estrattivo, che vedono così irrimediabilmente compromessa la possibilità di prosecuzione della propria attività. Al tempo stesso viene pregiudicata l’attività di quelle imprese che confinano con l’area protetta, impossibilitate ad espandersi.
Il settore estrattivo, molto presente nella zona, è un punto di riferimento importante per le attività edili del Molise ma anche della Campania e del Basso Lazio, oltre ad alimentare un considerevole indotto in tutta la regione.
Lo stop alle imprese estrattive ricadenti nell’area avrebbe pertanto importanti conseguenze occupazionali in tutta la regione, con ricadute molto negative sull’intera economia molisana già abbastanza fragile.
Confindustria Molise, patrocinata dallo Studio Di Pardo, insieme alle imprese direttamente interessate, chiede una ridefinizione del perimetro del Parco che tenga conto di tali esigenze, e conferma in ogni caso il proprio favore all’istituzione dell’area protetta, in modo che sia compatibile con lo sviluppo economico del territorio circostante.
La discussione nel merito ci sarà il 4 marzo 2026″.
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