Coronavirus e l’importanza della cura degli occhi

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occhio e covid-19La pandemia ha generato nuove criticità nel Sistema sanitario nazionale. Negli ospedali, per far fronte all’assistenza per i pazienti colpiti da Covid-19, sono stati chiusi interi reparti. Moltissimi quelli di oculistica. Centinaia di migliaia di pazienti non hanno potuto curare le malattie dei loro occhi. Ciò ha prodotto, per l’anno 2020 in Italia, una perdita di 6 milioni di visite oculistiche e di circa 600 mila interventi chirurgici salva vista; 300mila per la sola cataratta. Significa una riduzione di più 50% rispetto al 2019. La gravità della situazione è resa più evidente dal fatto che in molti casi la mancanza di visite e interventi chirurgici riguarda situazioni gravi e urgenti che se non eseguiti possono portare alla perdita della vista o a una sua forte compromissione.

A questa “serrata” forzata si sono aggiunti il timore di contrarre l’infezione e le restrizioni alla mobilità. Il risultato è stato ed è purtroppo ancora che una percentuale molto alta di persone hanno evitato o ritardato l’accesso alle cure di cui avevano bisogno. Il calo delle prestazioni sanitarie è molto consistente. Un recente studio* effettuato dall’Università di Yale in collaborazione con BMJ riguardante 20 Paesi, tra i quali l’Italia, ha messo in luce una riduzione complessiva del 37% delle prestazioni sanitarie, più alta per le visite ambulatoriali (42%) e inferiore per i ricoveri (28%), la diagnostica (31%) e i trattamenti terapeutici (30%), riferibile soprattutto ai pazienti con patologie meno severe. L’oculistica è tra le prime “vittime”.

Il Centro Ambrosiano Oftalmico, diretto dal dottor Lucio Buratto, ha anch’esso dovuto gestire questa situazione di “allontanamento” dei pazienti dalla cura della propria vista. All’avanguardia per le terapie ma anche nella gestione dei rischi legati alla pandemia ha ricevuto, primo Centro in Italia, l’attestato Global Safe Site. Si tratta di una certificazione rilasciata da Bureau Veritas, società leader mondiale per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Conferma l’adozione di processi di sicurezza e sanificazione della struttura a tutela dei pazienti e di chi vi lavora.

Per lo sviluppo del modello sono stati presi in considerazione tutti i regolamenti e le disposizioni normative del Ministero della Salute e degli Organismi sanitari internazionali; come pure le Linee guida stilate dalle Società scientifiche. È stata quindi creata una checklist per la valutazione e il controllo dei requisiti.

CAMO ha eseguito una prima autovalutazione verificando l’adesione alla check list e si è quindi sottoposta a un accertamento da parte di Bureau Veritas. Sono state quindi fatte tutte le verifiche specifiche per accertare l’assenza del virus SARS-CoV-2 su tutti gli strumenti e le superfici della Clinica e la valutazione oggettiva di disinfezione, pulizia e igiene. La seconda fase ha previsto inoltre il controllo e la valutazione del personale in materia di formazione e capacità di contrasto e contenimento

La certificazione Global Safe Site Excellence ricevuta da CAMO ha validità di due anni