L’associazione “Padre Giuseppe Tedeschi” ha partecipato all’iniziativa di sensibilizzazione per la libertà del popolo curdo e di tutti i popoli oppressi del mondo
CAMPOBASSO – Una delegazione dell’Associazione “Padre Giuseppe Tedeschi” si è unita alla rappresentanza della comunità curda molisana, ed ha partecipato ieri a Roma, partendo da Piazza Esquilino, alla manifestazione indetta dalla Rete Nazionale delle Comunità Curde in Italia per denunciare le persecuzioni, gli arresti, le torture e le guerre di cui è oggetto la popolazione sparsa tra Turchia, Iraq e Siria. Milioni di persone private del diritto all’autodeterminazione e di vedersi riconosciute come Stato, e per questa ragione oggetto di secolari separazioni coloniali costruite secondo alcun rispetto per le radici culturali e l’unità di un popolo.
Si legge nella nota della Presidente La Coordinatrice dell’associazione, Maria Perrotta Elisabetta Brunetti:
“Ciò che sta accadendo nelle ultime settimane è scandaloso. La Turchia oltre a intensificare l’oppressione sui curdi che vivono sul proprio territorio con azioni che si collocano al di fuori di ogni diritto internazionale, persegue, colpisce e muove guerra anche alle comunità curde in Siria dopo che quelle popolazioni sono state decimate negli ultimi anni da una sanguinosa guerra con i fondamentalisti dello Califfato che avevano costituito lo Stato dei terroristi.
Chi non ricorda le immagini delle giovani donne guerrigliere del Kurdistan che hanno tenuto testo per anni nelle trincee dei loro villaggi all’avanzata dell’ISIS sacrificando la loro vita per difendere non solo il proprio popolo ma la civiltà umana per come si è affermata nel mondo. Migliaia di morti in un conflitto devastante non sono bastati, e ora vinta la guerra anziché ritrovarsi con una comunità internazionale attenta alla loro causa, assistono all’invasione violenta, ingiustificata e assurda dell’esercito turco che d’accordo con le potenze mondiali li continua a assediare con pretesti inaccettabili e intollerabili.
Per questa ragione quel popolo non merita di essere abbandonato al proprio destino così come vanno aiutate tutte le popolazioni oppresse del mondo perseguitate per motivi politici, religiosi, razziali o etnici. In una stagione che ha cancellato dalla propria agenda la Pace e che vede ripiegato l’Occidente sui propri egoismi e paure, bisogna avere il coraggio e andare controcorrente sostenendo le ragioni dei popoli oppressi, delle comunità discriminate e dei diritti umani”.