Le operazioni di spegnimento sono proseguite fino a notte fonda, con squadre a terra coordinate dal Comando provinciale di Isernia e il supporto di Canadair che hanno effettuato numerosi lanci durante le ore diurne. Nonostante gli sforzi, i fronti di fuoco non sono stati completamente domati e le operazioni sono riprese all’alba del 23 luglio.
Secondo le prime ricostruzioni, i roghi sarebbero stati appiccati in punti ravvicinati e in contemporanea, lasciando ipotizzare l’azione deliberata di uno o più piromani. Le indagini sono in corso da parte dei Carabinieri Forestali, mentre il sindaco di Agnone, Daniele Saia, ha espresso profonda amarezza: “Monte Sant’Onofrio è irriconoscibile, un volto nero e spoglio. Se fosse confermata l’origine dolosa, ci troveremmo di fronte a un gesto ignobile”.
La Protezione Civile e le autorità locali continuano a monitorare la situazione, mentre si valutano ulteriori interventi aerei per contenere i focolai ancora attivi in località Sbracia e lungo la fondovalle Verrino.
Un’emergenza che riaccende l’allarme sulla tutela del patrimonio naturale molisano, troppo spesso minacciato da atti criminali e condizioni climatiche estreme.
L'Opinionista © since 2008 - Molise News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Privacy - Cookie