Molise, una cooperativa su tre è guidata da donne: i dati

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Uecoop, Sette: “La miglior festa della donna per loro sarebbe solo di poter tornare a casa senza l’incubo della violenza e della guerra

REGIONE – In Molise quasi una cooperativa su 3 (31%) è in mano alle donne e garantisce lavoro a più di 1.000 persone. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop Molise) su dati 2022 della Camera di commercio di Milano Lodi e Monza Brianza in occasione dell’8 marzo, tradizionale festa dedicata a tutte le donne.

“E’ questo un dato al di sopra della media nazionale dove è il 24% delle impresa cooperativa ad essere “al femminile” con una crescita di circa il 7% nell’ultimo decennio, nonostante crisi, pandemie e tensioni internazionali che hanno complicato il quadro macroeconomico.

Nel mondo delle cooperative – spiega Uecoop Molise – la presenza femminile ai vertici delle aziende è superiore a quella registrata per le amministratrici di impresa che si ferma invece al 22,7% secondo rilevazioni Unioncamere. Le cooperative guidate da donne – evidenzia Uecoop Molise – garantiscono all’Italia oltre 280mila posti di lavoro nei settori più diversi, dai servizi al turismo, dalla logistica alla cultura, dalla salute alle attività socio assistenziali, offrendo a italiane e straniere opportunità di impiego e integrazione nel sistema socio economico nazionale.

Purtroppo però – sottolinea Uecoop Molise – esistono ancora problemi irrisolti in particolare quando si tratta di conciliare gli impegni familiari con il lavoro, la gestione dei figli con la carenza di servizi come gli asili o con le aspirazioni di carriera. Basti pensare che – continua Uecoop Molise – il 73% dei genitori che si licenziano è rappresentato proprio da donne madri, secondo gli ultimi dati Inail. Più di un terzo (35%) di chi lascia volontariamente il posto di lavoro – evidenzia Uecoop Molise – lo fa per incompatibilità fra i propri impegni di professionali e le esigenze di cura dei figli, il 27% per l’assenza di parenti di supporto e il 7% per l’elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter e o per il mancato accoglimento dei figli al nido (2%).

Una situazione di difficoltà che sempre più spesso porta il welfare privato a integrare quello pubblico grazie ad accordi aziendali nei quali ai primi 4 posti dei servizi più richiesti ci sono proprio quelli che riguardano la scuola e l’istruzione dei figli (79%), la salute (78%), l’assistenza (78%) e la previdenza (77%) secondo un’analisi di Uecoop su dati Assolombarda”.

“Quest’anno di fronte ai tragici eventi che si stanno verificando in Ucraina la festa della donna assume un significato particolare – afferma il direttore generale di Uecoop Vincenzo Sette – perché da una parte vediamo donne al fronte che al fianco di mariti, fratelli padri, amici, si battono per la libertà e poi ci sono altre donne, madri, sorelle, figlie e compagne costrette a lasciare la propria terra, il proprio lavoro, i propri affetti per cercare di rifugio lontano dalle bombe. La miglior festa della donna per loro sarebbe solo di poter tornare a casa senza l’incubo della violenza e della guerra”.